Lo scrittore cinese Liu Xiaobo è morto oggi. Il governo cinese lo aveva arrestato nel 2008 dopo che, assieme ad altri 302 intellettuali e attivisti per i diritti umani, aveva pubblicato Charta 08, un documento che, rifacendosi a Charta 77 redatto dai dissidenti cecoslovacchi, chiedeva al regime cinese una serie di riforme di liberalizzazione economica e di democratizzazione politica e sociale. Il regime di Pechino non accettava Charta 08 non solo perché era un documento definito sovversivo, ma soprattutto perché, per la prima volta, delineava pubblicamente come il governo potesse superare il monopartitismo e l'economia socialista.

Il processo che lo vide coinvolto lo condannò a 11 anni di reclusione. Il 26 giugno 2017, però, a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute (aveva contratto un cancro al fegato), venne trasferito all’ospedale di Shenyang, dove è morto il 13 luglio, all’età di 61 anni.

Premio Nobel per la pace nel 2010

Due anni dopo la pubblicazione di Charta 08, Liu Xiaobo è stato insignito del Premio Nobel per la pace con la motivazione che lo scrittore è stato un difensore dei diritti umani sin da quando, nel 1989, prese parte alla protesta di piazza Tienanmen. Il comitato per il premio Nobel, inoltre, aggiungeva che, con la firma di Charta 08, Liu era diventato un simbolo e una speranza per milioni di cinesi che aspiravano alla libertà e alla democrazia nella Repubblica Popolare Cinese.

Il riconoscimento, così come successo per lo stesso premio conferito al Dalai Lama, era più un monito verso Pechino che una gratifica personale.

Naturalmente il governo cinese reagì con acredine alla notizia dell'assegnazione del Nobel a Liu Xiaobo richiamando l'ambasciatore norvegese a Pechino e definendo un'oscenità il conferimento del premio.

Tesi economiche e sociali ispirate all'Occidente

Le tesi di Liu si rifacevano a riforme economiche e sociali mutuate dall'Occidente ed è per questo che lo scrittore era noto più al di fuori dei confini cinesi che nella sua patria. Lo ammetterà lui stesso quando, dopo una visita negli Stati Uniti, scriverà di quanto i suoi temi fossero poco originali, accusando il regime di impedire per troppo tempo ai suoi cittadini di aprirsi al mondo esterno prevenendo così la conoscenza di nuove forme di democrazia e di potere.

Particolarmente criticate sono state le posizioni assunte da Liu Xiaobo nel 2004 a favore dell'intervento statunitense in Iraq e a favore di Israele, definendo i palestinesi come dei "provocatori".