James Dresnok, il militare americano che il 15 agosto 1962 attraversò le linee nemiche per disertare in Corea del Nord, è morto nel novembre 2016 a 75 anni. L’annuncio ufficiale è stato dato con nove mesi di ritardo il 21 agosto 2017 dagli stessi figli di Dresnok, Theodore "Ted" Ricardo and James Gabriel, avuti dal matrimonio con Doina Bumbea, una romena rapita nel 1978 da agenti nordcoreani e morta nel paese asiatico nel 1997. Il caso Dresnok era salito alla ribalta delle cronache nell’aprile di quest’anno, dopo che alcuni giornalisti avevano ipotizzato la sua morte, ma senza poter averne la certezza.

La fuga in Corea del Nord

Il militare americano, dopo essersi sposato a 18 anni con Kathleen Ringwood, era stato inviato in missione per due anni in Germania Ovest. Il ritorno in patria non fu dei più felici: la moglie lo aveva lasciato e Dresnok decise quindi di ripartire, questa volta per la Corea del Sud. Qui fu deferito alla corte marziale per aver falsificato una firma su un permesso di uscita; la prospettiva di essere imprigionato e, peggio ancora, di essere congedato con disonore dall’esercito, indusse il giovane Dresnok a sfidare il destino. Attraversando la Zona Demilitarizzata cercò rifugio tra i nordcoreani i quali lo portarono a Pyongyang per essere interrogato. Nel documentario An American in North Korea girato nel 2007 da Robert G Anderson e Casey Morgan, in cui si raccontava la vicenda di Dresnok, l’ex militare ricordava che “Ero finito e avevo solo un posto dove andare.

Il 15 agosto, a mezzogiorno, in piena luce del giorno mentre tutti stavano pranzando, presi la decisione e mi incamminai. Avevo paura, sarei sopravvissuto o sarei morto? Quando mi trovai nel campo minato, vedendo con i miei occhi le mine, cominciai a sudare. Poi lo superai, andando incontro alla nuova vita”.

Non fu solo

In Corea del Nord visse per un certo periodo con altri tre disertori: Larry Allen Abshier, Charles Robert Jenkins e Jerry Parish.

I nordcoreani sfruttarono la loro presenza utilizzando i loro volti come propaganda antiamericana e invitando altri militari a disertare. In particolare James Dresnok divenne una sorta di idolo per le teenager nordcoreane: unico attore occidentale nei film nordcoreani, interpretò diversi ruoli. Negli anni Ottanta insegnò anche inglese all’Università di Studi Stranieri di Pyongyang, frequentata anche dal suo secondo figlio avuto da Doina Bumbea, James.

Dopo la morte di Doina, l’americano si sposò una terza volta, in questo caso con una nordcoreana figlia di un diplomatico togolese, da cui, nel 2001 ebbe un figlio.

Nonostante abbia tentato senza successo di lasciare la Corea del Nord nel 1966, chiedendo asilo all’ambasciata sovietica di Pyongyang, in seguito James Dresnok rimase fedele al regime il quale, a sua volta, lo ricompensò permettendogli di avere una vita agiata a Pyongyang.