Kim Jong un alza ancora la tensione, già palpabile, tra il suo regime e gli Stati Uniti, promettendo gravi ritorsioni contro l'isola di Guam, colpevole di essere la sede della base Andersen della US Air Force. Secondo fonti di intelligence, infatti, il regime nordcoreano avrebbe in mente di colpire la base americana con un missile a raggio intermedio.

La divergente reazione americana

Il Segretario di Stato statunitense, Rex Tillerson, si è immediatamente preoccupato di minimizzare l'accaduto. Ha, infatti, invitato gli americani a non preoccuparsi.

Non esisterebbe alcun pericolo imminente da parte della Corea del Nord. Non è della sua stessa opinione il suo comandante in capo, il presidente Donald Trump, le cui veementi dichiarazioni hanno spinto la Germania, ma, soprattutto, la Cina, ad esortare i due contendenti alla calma e a interrompere le reciproche provocazioni.

Le dichiarazioni di fuoco di Trump

Trump è tornato a diffondere il suo pensiero attraverso Twitter, il suo Social Network preferito. Da presidente ha ricordato che il suo primo ordine è stato quello di ampliare e rafforzare l'arsenale nucleare americano. Che ora è molto più potente. Dopodiché ha inviato un messaggio neanche troppo velato all' indirizzo di Pyongyang affermando che gli Stati Uniti sperano di non dover mai usare questo arsenale, ma non ci sarà giorno in cui non saranno la nazione più potente del mondo.

Perché attaccare proprio la base di Guam

Ma perché la Corea del Nord minaccia proprio la base aerea di Guam? La risposta, come fanno notare fonti americane bene informate, risiede nel fatto che, proprio in quella base, siano schierati, in gran segreto, i micidiali bombardieri stealth B2 Spirith, in grado di essere invisibili ai radar.

E che rappresenterebbero l'arma ideale per un attacco preventivo da parte degli Stati Uniti di Trump e del Consigliere per la Sicurezza Nazionale, il generale McMaster.

In effetti Trump ha fatto sapere che se Pyongyang continuerà la sua escalation nucleare gli Stati Uniti scateneranno una tale portata di fuoco e fiamme che il mondo non ha mai visto fino ad ora.

Queste dichiarazioni sono subito state stigmatizzare dal senatore John McCain , secondo il quale prima di fare determinate dichiarazioni si deve essere certi di poterle attuare. Ma tant'è. Il solo fatto che la possibilità concreta esista e sia stata ventilata non lascia dormire sonni tranquilli a nessuno.