Secondo indiscrezioni Maria Elena Boschi ambirebbe ad essere la prima donna della storia italiana a sedere sulla poltrona di premier, e nel caso che non ce la faccia potrebbe puntare alla terza carica dello stato, oggi occupata da Laura Boldrini. Marco Damilano su l'Espresso riporta le "voci di corridoio" su coloro che starebbero lavorando per occupare il posto attualmente ricoperto da Gentiloni, che potrebbe vedersi confermato per un'altra legislatura. Si tratta di indiscrezioni, poiché ovviamente per sapere cosa accadrà si dovrà aspettare le elezioni del prossimo anno, ma vediamo cosa bolle in pentola.

Nessun leader di partito riuscirà a imporsi

Lo scenario più probabile è che nessun partito riuscirà a far salire le scale del Colle al proprio leader alle prossime elezioni, e sarà necessaria una mediazione tra i partiti, anche se la decisione finale spetterà al Presidente della Repubblica Mattarella. Vediamo quali sono i nomi degli altri "papabili".

Giuliano Amato

Un "sempreverde" della politica italiana; il suo nome era tra quelli in lizza per prendere il posto di Giorgio Napolitano nel 2015, caldeggiato da personalità come Berlusconi e D'Alema, ma fu bocciato dal premier dell'epoca Matteo Renzi. Nel 2018 compirà 80 anni e questo aspetto frena la sua "quotazione".

Marco Minniti

L'attuale ministro dell'interno sta guadagnando i favori dell'opinione pubblica con la gestione dei migranti provenienti dalla Libia.

Gode di consensi tra le forze armate e anche nell'area di centrodestra, e riesce a raccogliere simpatie persino in ambienti pentastellati. Per questo è considerato sicuramente in lizza.

Graziano Delrio

Renziano di ferro, gode di ottimi rapporti con personalità quali Romano Prodi e Arturo Parisi, e sostiene l'esigenza di una vasta coalizione che include i centristi di Alfano e la sinistra di Pisapia, con cui ha lavorato ai tempi della presidenza dell'Anci.

In caso di un governo di larghe intese potrebbe essere l'uomo capace di mettere tutti d'accordo.

Dario Franceschini

Quando era segretario del Partito Democratico affermò che "nessun italiano avrebbe affidato i suoi figli a Berlusconi", ma oggi appare aperto a collaborare con il centrodestra, a patto che Berlusconi divorzi da Salvini.

I suoi rapporti con Renzi non sembrano più ottimi, ma gode di un buon rapporto con Mattarella, e in caso di sconfitta di Renzi il suo nome potrebbe trovare consensi.

Carlo Padoan

Il ministro dell'economia rivendica i meriti degli inaspettati - seppur limitati - segnali di crescita in arrivo, inoltre il suo nome tra quelli proposti in questo elenco risulta il più gradito a Bruxelles (Unione Europea) quanto a Francoforte (Bce) e per questo è da considerare in lizza.

Carlo Calenda

Sostenuto dall'ambiente di Confindustria, ha guadagnato gli elogi di Luca Cordero di Montezemolo, che nell'ambito di un'intervista a "Il Giornale" ha rivendicato di essere il suo "scopritore". Potrebbe essere l'uomo ideale per un governo di larghe intese tecnico-politico.