Elezioni in Sicilia, polemiche post Terremoto a Ischia, abolizione dei vitalizi. La politica nazionale riaccende i motori per percorrere tre binari tortuosi e problematici. In vista delle governative del 2018, Movimento5Stelle e Partito Democratico hanno infatti già dissotterrato l’ascia di guerra per la loro battaglia perpetua. Nonostante i lavori parlamentari riprenderanno solo a settembre, in molti si sono già mossi fissando i propri obiettivi primari. A puntare forte sull’exploit in Sicilia sono stati gli uomini di Beppe Grillo che, sulla falsa riga di quanto fatto nella campagna contro il Referendum Costituzionale, hanno girovagato la Trinacria accaparrandosi un vantaggio consistente sugli avversari di sempre.

Un margine talmente ampio che ha fatto quasi desistere Renzi dal provare contromosse clamorose nel tentativo di ribaltare l’esito potenziale delle urne. In un primo momento il segretario democratico ha strizzato l’occhio ad Angelino Alfano: l’attuale ministro degli Esteri ha messo sì a disposizione il suo piccolo bacino elettorale, ma non ha spostato gli equilibri nei sondaggi. Il flop dell’amministrazione Crocetta, infatti, si è trasformato in una zavorra clamorosa.

Le accuse post sisma

Puntuale come un orologio svizzero è iniziato il gioco dello scaricabarile sull’attribuzione delle responsabilità in relazione al terremoto che ha colpito il cuore dell’isola di Ischia. Quando ancora le notizie continuavano a rincorrersi - tra dolore e speranze di salvezza - la caccia alle streghe ha scavalcato tutto e tutti.

I Cinquestelle non hanno fatto fatica a rispolverare la cosiddetta sanatoria del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che avrebbe evitato l’abbattimento di circa 70mila abitazioni dichiarate abusive sul territorio. A stretto giro di posta non si è fatta attendere la replica del Partito Democratico con Michele Anzaldi, che ha ricordato invece come fu proprio Luigi Di Maio a presentare nel 2013 una proposta di legge per sanare gli svariati abusi edilizi presenti a Ischia.

La cosa non è andata affatto giù al giovane vicepresidente della Camera che, prendendo coscienza a scoppio ritardato dell’inutilità di cercare i carnefici in questi delicati momenti, ha tacciato gli avversari di strumentalizzare l’accaduto per fini elettorali: “Qualcuno si è messo in testa di utilizzare i morti e il terremoto per attaccare il M5S ed è una cosa indegna. Forza Italia e Pd causa di abusi in Italia. Devono solo piangere i morti".

Testa a testa nevrotico

Dopo la pausa estiva il Parlamento riaprirà i battenti per portare all’esame del Senato il disegno di legge sull’abolizione dei vitalizi di onorevoli e senatori. Il passaggio a dispetto dei buoni propositi espressi dai diretti interessato non è scontato. All’interno del PD si è aperta una fronda capitanata da Ugo Sposetti che il capogruppo Luigi Zanda farà fatica a normalizzare. A molti non è piaciuto il testo redatto dal renziano Matteo Richetti perché considerato troppo affine alle battaglie cosiddette populiste che i grillini portano avanti dal loro avvento sulle scene politiche nazionali. Dall’altra parte il M5S, pur rivendicando la paternità dell’iniziativa formulata, non è ancora sicuro di sedersi al tavolo per giocare a carte scoperte con il nemico.

Una situazione paradossale che potrebbe fare facilmente il gioco del Centrodestra, di principio contrario al provvedimento. Non c’è dubbio che in prospettiva il testa a testa nevrotico dalle due forze parlamentari più importanti potrebbe stancare i rispettivi elettorati. Che si tratti di urne, di gestione delle crisi ambientali o di iniziative legislative, gli italiani guardano sempre più alla politica come al teatro dell’assurdo.