Il ministro dell'interno Marco Minniti ha fatto sfoggio di parole di preoccupazione in materia migranti sul palco di Pesaro: "Sono arrivati 12.500 migranti in poco più di un giorno; Quel giorno sono dovuto tornare immediatamente dall'Irlanda, la situazione si era fatta molto ostica, i flussi di migranti erano talmente numerosi che ci era impossibile gestirli con tranquillità".

Immediata è arrivata la replica del ministro Andrea Orlando sempre a Pesaro: "A quanto pare sembra stia tornando un fascismo ingiustificato dagli arrivi dei migranti sulle coste italiane; non ritengo in pericolo la tenuta democratica del nostro paese, in quanto il numero degli immigrati è di gran lunga inferiore a quello dei nostri abitanti.

Non bisogna credere alle narrazioni di emergenza che leggiamo nei giornali, che hanno la conseguenza di creare presupposti per una rifondazione di fascismi speculari"

Però le parole del ministro Orlando sono parse sin da subito come uno scontro diretto tra il Guardasigilli e il ministro dell'interno del governo guidato da Gentiloni, Marco Minniti. Infatti è intervenuto alla festa del partito democratico a Ravenna, precisando: "Occorre evitare di fare un'associazione illegittima tra il fenomeno dell'immigrazione clandestina e la questione della sicurezza nazionale; è necessario imparare a convivere tranquillamente con eventi di questo tipo come sta facendo in maniera esemplare il ministro Marco Minniti.

Sempre a Pesaro, il ministro Orlando è riuscito a parlare anche di Ius Soli, concordando perfettamente con l'opinione del ministro dell'interno: "Se è presente la volontà per discutere di questa legge, allora bisogna trovare anche il tempo per farlo", ritenendo questa legge una questione di civiltà per la sicurezza dei cittadini: infatti non essere in possesso della Cittadinanza, vuol dire essere deresponsabilizzato".

E sempre sull'argomento ha fatto sentire la propria voce anche Dario Franceschini, cogliendo l'occasione di parlare per la presentazione del concorso MigrArti: il provvedimento, secondo il ministro dei beni culturali, è necessario che venga approvato durante questa legislatura, in quanto è una battaglia di civiltà; "C'è chi usa insaggiamente la paura come mezzo per accaparrarsi il consenso", ha aggiunto, "ma occorre garantire un principio di sicurezza ai cittadini, senza trascurare il diritto legittimo all'accoglienza dovuto ai flussi internazionali di migranti.