Il referendum per l'indipendenza della Catalogna si è concluso con la vittoria del 'sì'. Secondo i dati del governo della comunità catalana, il 90,09% dei 2,26 milioni di persone che hanno partecipato al voto per il referendum, non autorizzato dal governo nazionale, ha scelto l'indipendenza rispondendo 'sì' alla domanda: "Vuoi che la catalogna diventi uno Stato indipendente sotto forma di Repubblica?".

I due leaders

Il premier spagnolo Mariano Rajoy del Partido Popular ha definito il plebiscito una "messa in scena illegale" della democrazia; effettivamente è stata una decisione autonoma del governo catalano bloccata dalla Corte costituzionale.

Ha dichiarato: "Non c'è stato un referendum per l'auto determinazione della catalogna”.

In serata, in un solenne intervento alla Televisione, circondato da tutti i suoi ministri in abito scuro, il presidente catalano Carles Puigdemont ha affermato che “in questa giornata di speranza e sofferenza i cittadini della Catalogna hanno vinto il diritto a uno Stato indipendente in forma di Repubblica. Nei prossimi giorni il mio governo invierà i risultati del voto di oggi al Parlamento catalano, dove risiede la sovranità della nostra gente, in modo che possa agire secondo quanto previsto della legge sul referendum". Ed ha aggiunto che “l'Unione europea non può continuare a guardare dall'altra parte".

Caos e violenze durante il voto

La giornata di ieri era già iniziata con un clima teso, ma la situazione era ancora sotto controllo, con le scuole occupate dai cittadini per impedire che venissero chiuse. Dalla prima mattinata si erano formati gruppi di elettori davanti ai seggi per permettere l’ingresso clandestino delle urne e per impedire l’intervento dei Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, che si sono limitati a prendere atto dell’apertura dei seggi elettorali e ad identificare gli scrutatori.

Dopo poche ore, verso le 9.00, all’apertura delle votazioni, nei seggi principali hanno fatto irruzione gli agenti della Guardia Civil, la polizia nazionale, in assetto antisommossa per impedire lo svolgimento del voto.

Il governo catalano denuncia più di 800 civili feriti nei tafferugli con la polizia e sostiene che sono stati chiusi 319 seggi sui 2.300 aperti in tutta la regione. Madrid ha invece parlato di 92 seggi chiusi. Nel frattempo, oltre 40 sindacati hanno proclamato uno sciopero generale in Catalogna per “la grave violazione del diritto e delle libertà".