Circa 600.000 rifugiati rohingya hanno abbandonato lo stato del Rakhine dallo scorso 25 agosto quando, secondo le Nazioni Unite, l'esercito del Myanmar ha lanciato una campagna di pulizia etnica.

600.000 profughi in condizioni critiche

Dopo il primo scoppio delle violenze da parte delle truppe regolari birmane sulla minoranza di fede musulmana Rohingya oltre 600.000 persone hanno superato il confine con il Bangladesh. Dopo due mesi il bilancio è di una popolazione costretta ad un vero e proprio esodo forzato. Sono critiche soprattutto le condizioni di sovraffollamento, di mancanza di generi alimentari e di scarse condizioni igeniche in cui versano i campi per i profughi.

“Quello che abbiamo visto in entrambi i Paesi è molto inquietante - ha dichiarato Isabelle Moussard-Carlsen, direttrice delle operazioni di Azione contro la Fame, Ong attiva nella regione tra Birmania e Bangladesh da anni - è stato un livello enorme di sofferenza a causare uno spostamento così rapido e massiccio della popolazione”.

Il mondo internazionale chiede una soluzione

Lunedì scorso, a Ginevra, si è tenuta la Conferenza dei donatori per la crisi dei rifugiati Rohingya in Bangladesh,che ha richiesto almeno 434 milioni di dollari antro febbraio 2018 per poter sviluppare un piano di aiuti per far fronte all'emergenza Rohingya. Tillerson, segretario di Stato degli Stati Uniti ha chiesto al capo delle forze armate del Myanmar, Min Aung Hlaing, di avviare una collaborazione bilaterale per mettere fine alla situazione di emergenza in cui versa la minoranza musulmana Rohingya nel Nord della Birmania.

"Durante la telefonata - si legge in una nota ufficiale - il segretario ha sollecitato le forze di sicurezza 'burma' (l'etnia maggioritaria) a sostenere il governo nel porre fine alla violenze e consentire un ritorno sicuro a casa dei rifugiati fuggiti durante la crisi"."Se la risposta a questa crisi non aumenterà per far fronte all'enorme bisogno di rifugi, acqua pulita, assistenza medica e cibo, temiamo lo scoppio di una grande epidemia e, con essa, un'emergenza di salute pubblica'' ha dichiarato Roberto Onus, coordinatore dell'emergenza per Medici Senza Frontiere.

I più colpiti sono i bambini

Sono circa 340.000 i bambini sui 600.000 profughi di etnia Rohingya fuggiti dal Myanmar in Bangladesh, che vivono in assenza di cibo ed acqua sufficienti, e di ogni forma di assistenza medica nei campi profughi bengalesi. E' una vera e propria emergenza quella denunciata dall'Unicef, che segnala 12.000 minorenni Rohingya che fuggono ogni settimana dalle persecuzioni in Myanmar, spesso profondamente traumatizzati dalle atrocità che hanno vissuto.