Nella primavera 2018 in Russia si terranno le elezioni presidenziali, a cui parteciperà anche Ksenia Sobchak. A sorpresa, la 35 enne presentatrice tv ha annunciato la propria discesa in campo. Scontata la sfida con Putin, che concorrerà per il quarto mandato. Sulla carta, non c'è partita tra i due. Il consenso del presidente del Cremlino supera l'80 per cento, numeri a cui noi italiani non siamo abituati con i vari Paolo Gentiloni, Matteo Renzi, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Luigi Di Maio. Nonostante la mission impossible che le si presenta davanti, Ksenia ha deciso di provarci ugualmente.
Non mancano, ed era scontato fosse così, le critiche.
La 'Paris Hilton' di Russia
Foto sensuali, copertine patinate ma anche una background politico pesante. Ksenia Sobchak è conosciuta per via del soprannome che le ha affibbiato la stampa locale. Non è però una donna qualunque. E da qui nascono le perplessità circa il reale interesse di assecondare lo slogan che ha scelto per la sua campagna elettorale: "Contro tutti". Un messaggio scelto dalla presentatrice proprio per rispondere alle critiche ricevuti in queste prime ore vissute da candidata alle presidenziali della primavera del prossimo anno. Il paradosso appare con costanza nella sua giovane vita. Cinque anni fa era in piazza, per protestare contro la politica del Cremlino.
Fu talmente profonda la condivisione delle proteste da diventare la fidanzata dell'oppositore Ilija Jashin. Fin dal primo momento la storia fu definita improbabile dai più. Una premonizione, visto che poco tempo dopo le strade dei due si divisero. Per sempre. Il fidanzamento con Jashin non è la parte più interessante della biografia della giovane.
Il dettaglio cruciale passa per San Pietroburgo, città amministrata in passato da suo padre. Sì, la 35 enne è la figlia di Anatolij Sobchak, il mentore politico di Putin. Secondo molti, insomma, qualcosa non torna.
La presunta figlioccia di Putin
Leggende metropolitane vogliono che Ksenia Sobchak sia nientemeno che la figlioccia di Putin.
Essere la figlia di Anatolij Sobchak di per sé non sarebbe nulla di male. Il problema arriva quando devi offrire credibilità al tuo slogan "Contro tutti" e smentire i primi giudizi negativi piovuti contro. Dal carcere dove si trova attualmente, il blogger Aleksej Navalnyj ha parlato della Sobchak come "caricatura di un candidato liberale". Altri invece la considerano un candidato fantoccio scelto direttamente dal Cremlino per rendere più credibile agli occhi della cittadinanza e del resto del mondo il voto della prossima primavera. Da oggi, Ksenia avrà i riflettori dei media puntati addosso 24 ore su 24. Dovrà andare realmente "contro tutti", sostantivo plurale con cui in Russia si indica fondamentalmente il singolo, ovvero Vladimir Putin.
Il numero uno della Russia dovrebbe ufficializzare la propria candidatura nel mese di dicembre. In primavera sapremo se avrà davvero, oppure no, un avversario politico in più. Teoricamente, il leader del Cremlino correrà anche nel 2018 "contro nessuno".