Secondo Matteo Salvini l’avvento al potere di un Vladimir Putin in Italia non potrebbe che fare bene al nostro paese. Così il leader della Lega decide di rispondere alle accuse del Pd in merito ad una presunta alleanza tra Lega, M5S e presidente russo al fine di propagandare Fake News sui social network. La polemica, come noto, è partita da alcuni articoli pubblicati dal New York Times lo scorso fine settimana, mentre era in corso a Firenze la Leopolda 8. Matteo Renzi, sospettato di aver ispirato lo scoop del NYT, aveva subito deciso di cavalcare il presunto scandalo fake news.
E la parlamentare Pd Rosanna Filippin ne aveva approfittato per presentare un ddl anti bufale. Ora che Salvini, come se ce ne fosse stato bisogno, getta definitivamente la maschera su Putin, i Dem si mostrano stupiti e indignati.
Salvini vorrebbe un Putin anche in Italia
La cannonata mediatica su fake news e Vladimir Putin, il leader della Lega Matteo Salvini decide di spararla verso mezzogiorno di oggi, 28 novembre, durante un incontro con la stampa tenuto alla Camera dei Deputati. “Putin è uno dei migliori uomini di governo al mondo, lo dicono i fatti - sbotta un po’ stizzito Salvini di fronte ai cronisti - se avessimo Putin anche in Italia staremmo meglio”. Una considerazione che non stupisce più di tanto, almeno chi segue la politica e conosce il pensiero del numero uno leghista.
Certo che, però, l’idea di un Putin italiano buttata così in pasto ai mass media, non può che far discutere. Politici e semplici cittadini considerano, infatti, l’argomento divisivo: o dalla parte dello statista russo, o contro lo spietato dittatore ex ufficiale del Kgb sovietico, palesemente anti gay e anti oppositori (politici e mediatici).
La reazione del Pd 1: Lia Quartapelle
La prima a rispondere dal Nazareno alla sparata pro Putin di Salvini è Lia Quartapelle, capogruppo Pd in commissione esteri alla Camera. La Quartapelle si dice “curiosa di sapere cosa copierebbe” il leader della Lega dal “modello” putiniano e, subito dopo, si risponde ironicamente da sola: “Le uccisioni di giornalisti, gli avvelenamenti degli oppositori, le persecuzioni contro i gay o l’invasione di paesi confinanti”.
La reazione del Pd 2: Gianfranco Librandi
Ancora più duro contro il capo di Stato russo (descritto invece in termini lusinghieri dal film-documentario The Putin Interviews del regista americano Oliver Stone) e contro il suo dirimpettaio tricolore Salvini, è un altro parlamentare Pd: Gianfranco Librandi. Dopo aver dipinto un quadro disastroso della situazione economica e sociale russa, Librandi si lancia in un anacronistico parallelismo tra la scelta compiuta dal Pci negli anni ‘70 di staccarsi dall’orbita sovietica per avvicinarsi all’Occidente e quella declamata oggi da Salvini il quale, accusa Librandi, “vorrebbe un’Italia al servizio di Mosca”.