Mentre prosegue la votazione alla Camera dei Deputati sulla Legge di Bilancio per il 2018 emergono novità sugli emendamenti in corso di approvazione. In particolare, a essere oggetto delle attenzioni del Legislatore, in questo momento sarebbe il mondo della Scuola e la vasta galassia del precariato, considerato da molti un vero e proprio male sociale. Ma vediamo, nel dettaglio, cosa si apprestano a votare alla Camera dei Deputati.

Nuove risorse per i prof universitari

Nella notte tra mercoledì e giovedì il Governo avrebbe approvato il cosiddetto emendamento Verducci in favore della categoria dei professori universitari.

Questo emendamento oltre a confermare il passaggio degli scatti di anzianità dei docenti da tre a due anni a partire dal 2020, concede alla categoria un bonus una tantum ulteriore di ben 2500 euro per l'anno accademico 2018/2019.

Le risorse necessarie per garantire copertura finanziaria a questa nuova misura saranno garantite dall'abolizione delle cosiddette cattedre Natta, per le quali fino ad oggi, come chiarisce il senatore Francesco Verducci, non erano stati predisposti i necessari decreti attuativi. Oltre ad essere estremamente malviste dal mondo accademico in generale.

Le novità per il mondo della ricerca

Inoltre, la manovra punta a potenziare la presenza dei ricercatori nei vari atenei. Infatti, oltre ad agevolare la creazione di nuove borse di studio intitolate alla memoria di Giulio Regeni, il giovane ricercatore ucciso in circostanze ancora non del tutto chiarite in Egitto, un emendamento appena approvato innalza la quota minima di ricercatori di tipo B negli atenei portandola al 40% dall'attuale 25%.

Dal 2018, inoltre, le ricercatrici in maternità potranno usufruire della sospensione del contratto a termine che sarà prorogato di diritto per un periodo esattamente corrispondente alla durata della astensione della lavoratrice.

Le novità per i lavoratori precari

I lavoratori precari, almeno quelli del settore della ricerca, potranno raggiungere finalmente una certa stabilità.

È stato, infatti, approvato un emendamento che predispone la stabilizzazione definitiva per 1750 ricercatori. Inizialmente la quota di stabilizzazioni era stata fissata in circa 420 assunzioni, ma poi è stata innalzata.

Inoltre, già prima dell'approvazione di questo emendamento il Consiglio Nazionale delle Ricerche, utilizzando fondi ancora a disposizione del periodo 2017/2018, aveva assunto stabilmente circa 300 ricercatori.

Comunque, nelle intenzioni del Governo entro i prossimi due anni dovrebbero essere stabilizzati circa 3500 lavoratori.

Le risorse per i Conservatori

La Manovra 2018 pensa anche alle accademie e ai Conservatori mettendo a punto un piano di durata decennale e risorse finanziarie ad hoc per oltre 70 milioni di euro. Inoltre dal prossimo anno accademico 2018/2019 grazie ai risparmi generati sarà possibile procedere a nuove assunzioni nelle accademie e nei conservatori, a partire dai docenti con almeno tre anni di servizio negli ultimi otto.