Senza dubbio dario franceschini avrebbe potuto presentarsi in collegi elettorali più semplici, quasi 'blindati', e invece ha preferito, come sempre sprezzante del pericolo, candidarsi nella sua amata Ferrara, che comunque di certo gli darà ancora una volta tante soddisfazioni.
Un vero politico di 'razza'
Di questi tempi i politici di razza sono ormai divenuti una categoria in via di estinzione. Ma di cosa stiamo parlando, per capirci? Si partiva ancora da ragazzini, militando nei movimenti politici giovanili, poi pian piano ci si presentava alle elezioni per i consigli comunali, e via di seguito.
La militanza passava comunque sempre per una notevole dedizione al partito di appartenenza, qualunque fosse, perché un tempo agli ideali ci si credeva davvero...
Dario Franceschini, peraltro è figlio d'arte in quanto il padre Giorgio è stato prima partigiano e poi parlamentare della Democrazia Cristiana negli anni '50, e quindi ha respirato già in casa il valore di un impegno politico forte e intenso. Ben presto, poi, Dario è divenuto un leader del Movimento Giovanile DC sul piano nazionale, e questo fatto lo ha messo in evidenza nelle sue profonde capacità politiche.
Nel frattempo ha conseguito la laurea in giurisprudenza all'Università di Ferrara, con una tesi in seguito pubblicata e dimostrando, peraltro, di avere nel sangue anche la carriera di scrittore, come ha evidenziato ampiamente soprattutto negli ultimi anni.
A seguire, poi, ha intrapreso anche la professione di avvocato.
Ma la politica è sempre rimasta il grande amore di Dario Franceschini e ai primi tempi come consigliere comunale a Ferrara ha fatto seguito il grande salto in Parlamento, dove ha dimostrato ( e questo in tutte le formazioni politiche in cui ha militato fino a giungere al Partito Democratico) di essere sempre all'altezza di un impegno costante e incisivo.
Un uomo di governo
A Roma, le capacità e abilità politiche di Dario Franceschini non sono passate di certo inosservate e in breve tempo ha ricevuto diversi incarichi di partito e di governo.
Ricordiamo peraltro che Franceschini è stato sottosegretario e Ministro a più riprese, fino a divenire il titolare del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali nel governo presieduto da Matteo Renzi.
Dario Franceschini è stato poi confermato nello stesso incarico ministeriale da Paolo Gentiloni, distinguendosi sempre nell'ambito della valorizzazione della cultura e dei beni culturali, con una attenzione speciale nei confronti del mondo del cinema (dal suo Ministero dipende la Direzione Generale Cinema). A tal proposito basti ricordare la cosiddetta Legge Franceschini, portatrice di una valorizzazione davvero notevole di uno dei settori più importanti del nostro Paese.
Ora la sua città, Ferrara, lo attende per una campagna elettorale dai toni accesi ma che si spera corretta, leale e proiettata in progetti futuri di ampio respiro, per il bene di tutti e dell'Italia.