Una brutta tegola per l'ex Presidente della Camera Gianfranco Fini, la moglie Elisabetta Tulliani, il cognato Giancarlo Tulliani (latitante a Dubai) ed il suocero Sergio Tulliani.

Inchiesta terminata

Su richiesta del Pubblico Ministero barbara Sargenti sono infatti stati rinviati a giudizio, come informa una nota dell'agenzia Ansa di oggi insieme ad altre persone, tra i quali l'ex deputato di AN e PdL Amedeo Laboccetta e Francesco Corallo, conosciuto come il Re delle slot.

L'accusa di riciclaggio

Le indagini, condotte dalla DDA di Roma, partirono con la oramai famosa vicenda della casa di Montecarlo, donata dalla defunta contessa Colleoni ad Alleanza Nazionale, partito fondato da Fini nel 1995 e che ha presieduto fino al suo scioglimento.

L'immobile, del valore di mercato di circa 1 milione di Euro, fu inspiegabilmente ceduto dalla Fondazione AN, legittima proprietaria, ad una fiduciaria con sede in un paradiso fiscale e fu pagata ad un valore decisamente basso, 330 mila Euro, con ad un bonifico partito da un conto riferibile a Francesco Corallo ed inviato a conti esteri intestati a componenti della famiglia Tulliani. Pochi mesi dopo l'appartamento fu rivenduto da Giancarlo Tulliani per una cifra vicina al milione di Euro.

Da qui partirono indagini su molti altri trasferimenti di denaro e si scoprì che i destinatari furono il Laboccetta, e i componenti della famiglia Tulliani.

Si parla di oltre 7 milioni di Euro. Dalle indagini sono emerse operazioni che fanno pensare agli inquirenti sia al riciclaggio che all'elusione di imposte derivanti dall'attività di Corallo, titolare di concessioni governative sul sul gioco on-line e sulle video-lottery.

I dubbi degli inquirenti riguardano anche le tempistiche delle concessioni governative, avvenute nel periodo in cui Fini era presidente della camera ed il PdL al Governo, con una parte dei deputati di maggioranza "in quota" allo stesso, poichè tutti ex iscritti ad Alleanza Nazionale.

Molti movimenti di denaro transitati sui conti dei suoi parenti, infatti partono dal 2008.

Parecchi milioni transitarono su conti intestati al Laboccetta ed ai vari componenti della famiglia dell'ex fondatore di Alleanza nazionale.

La decisione spetta al giudice

Adesso sarà presumibilmente il tribunale di Roma che dovrà verificare la fondatezza di queste accuse che, se confermate, porteranno all'oblio definitivo il giudizio su di un politico che ha calcato la scena per oltre 30 anni con alti picchi di popolarità.