Bistrattati da Renzi e dai nuovi dem, gli appartenenti alla sinistra nuda e cruda, allergica ai compromessi dettati dalla UE e da chi identifica il cittadino solo come carne da macello, hanno deciso di allearsi tra loro, con un unico sogno: quello di riportare i “rossi” in Parlamento dopo le prossime elezioni.

Verso le Elezioni del 4 Marzo: l'intervista al segretario del PCI, Mauro Alboresi

Da qualche legislatura non si riesce a governare. Il colpevole è: Berlusconi, Renzi o qualche altro vecchio dirigente di partito?

In realtà si riesce a governare, male ed ancora una volta c'è il rischio di una maggioranza non definita, la quale possa governare in modo stabile il paese.

- Confluire in Potere al Popolo è l'ultimo tentativo di far rientrare i Comunisti in Parlamento?

Noi vogliamo riportare i Comunisti in Parlamento per ridare voce ad un gruppo sociale che progressivamente l'ha persa. Vogliamo dare voce alle sue istanze. Vogliamo che il parlamento torni ad essere quel luogo di rappresentazione e ricomposizione del conflitto sociale, e come PCI abbiamo fatto questa scelta perché siamo convinti che la lista di “Potere al Popolo” esprima un programma ad altezza dei bisogni, coerente con il nostro obiettivo di essere i portavoce dei bisogni delle masse popolari. Siamo pienamente convinti di ciò ed il “listone” non è una scorciatoia per rientrare in corsa; si tratta,infatti, di una scelta sul piano dei contenuti, assumendo il programma come una discriminante.

Il voto del 4 Marzo per noi non è l' ultima spiaggia in quanto riteniamo le elezioni un mezzo e non un fine.

- In questa tornata elettorale i voti si prenderanno non con l'immobilismo ma attraverso scelte lontane dalla politically correct. Un nodo importante è quello dell'immigrazione: in che modo potere al popolo ha intenzione di risolvere questa spinosa situazione?

Noi abbiamo intanto una convinzione profonda che questo fenomeno, prima ancora di essere un problema è la manifestazione di un problema; originato da politiche di carattere neocoloniale ed imperialista, reo di aver spinto verso processi di destabilizzazione non solo le aree del nord Africa in due decenni. portando milioni di persone a fuggire da guerre, persecuzioni e fame.

Una volta sottolineato ciò, dobbiamo porci il problema di come gestire il processo.

Noi siamo per una accoglienza, necessaria e possibile. L'immigrazione in questa fase storica è ineludibile e parte integrante della nostra società; non possiamo semplicemente di pensare di rinnegarla; per noi di conseguenza l'immigrazione è una risorsa.

- Altra patata bollente è la Riforma fornero. Deve essere cancellata o modificata?

Noi siamo per la cancellazione. Essendo convinti che si tratti di una riforma sbagliata, penalizzante nei confronti di tanta gente, bloccando inoltre l'accesso nel mondo del lavoro a tanti giovani italiani. La legge si basa su di una colossale menzogna, ossia: la necessità da parte del mondo politico di approvare una riforma del genere al fine di ridurre il debito pubblico; le cifre però dicono il contrario, difatti, si è passati da 1750 mld del 2010 a 2200 mld oggi.

Abolire la riforma e andare verso un sistema previdenziale, con la possibilità di andare in pensione a 60 anni e 35 anni di contributi è la proposta di Potere al Popolo.

- Analizzando i sondaggi, si prospetta un “gentiloni Bis”. Il suo pensiero?

Siamo profondamente contrari alla logica politica che ha portato in questi anni alla nascita di governi tecnici, così lontani dalla volontà dei cittadini. L'idea che possa essere riproposto ancora una volta un “Gentiloni bis” non ci piace; siamo avversi e se si dovesse realizzare l'ingovernabilità a causa di un risultato elettorale frutto di una pessima legge elettorale, noi siamo per il ritorno al voto.

Non è più possibile in nome di una qualunque emergenza espropriare i cittadini da una rappresentanza ben definita dal loro voto.