Lei si chiama Nadia Mohammedi, ha 20 anni e, nonostante il cognome, è una ragazza italiana di padre algerino (che vota Lega!) e madre milanese. Fino a poche ore fa Nadia era una persona normalissima, sconosciuta al grande pubblico mediatico, impiegata in prova per tre mesi in una gelateria di Milano. Ma ll vita della gelataia è cambiata quando è venuta a galla la storia del suo rifiuto di servire Matteo Salvini perché considererebbe un razzista il leader della Lega. La proprietaria della gelateria Baci Sottozero, infuriata per l’accaduto, l’ha licenziata su due piedi, anche se lei sostiene di essersene andata di sua spontanea volontà.

La madre della ragazza, ex assessore di Forza Italia a Corsico milanese, denuncia su Facebook che il licenziamento sia avvenuto dopo una telefonata dello stesso Salvini il quale, però, sempre sul social network, nega questa circostanza. Intanto Nadia, divenuta suo malgrado una star mediatica, decide di rispondere alle domande di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, conduttori della trasmissione radiofonica di Radi24 La Zanzara.

Nadia Mohammedi a La Zanzara

“Mi racconti esattamente quello che è successo, la tua versione?”, chiede Cruciani a Nadia Mohammedi, raggiunta telefonicamente. “Io adesso sto leggendo che è venuto fuori che io ho detto che è un razzista - risponde la ragazza - ma io non ho parlato proprio mentre lui era lì perché stavo servendo altre persone, sono semplicemente andata nel retro del locale e ho chiesto scherzosamente a una mia collega ‘vieni qui a servire Matteo Salvini’.

Lei è andata a servirlo mentre io servivo altre persone”. Il conduttore de La Zanzara, però, la incalza riportando la versione della proprietaria della gelateria, Rosaria Di Stefano, la quale sostiene che la sua ormai ex dipendente gelataia “mi ha risposto non servo i razzisti, Salvini è un razzista”. Nadia Mhammedi, allora, precisa che la sua datrice di lavoro “mi ha chiamato sul retro e mi ha detto ‘ho appena ricevuto una bruttissima chiamata da Matteo Salvini, chiunque entra che sia Mussolini, Salvini o un nero tu devi servirlo, perché lui è il presidente del Consiglio in carica, tu non sai che danno ci hai fatto’”.

Il giallo della telefonata di Salvini

Nadia Mohammedi, con tono fermo e sicuro, sostiene di non aver aperto bocca di fronte al leader della Lega, “anche se non volevo assolutamente servirlo perché è una persona che secondo me semina odio, l’ho sempre pensato, anche se non lo considero un razzista. Ma apertamente davanti a lui non ho detto niente, perché non sono una persona stupida e maleducata”.

Ad alimentare il giallo, però, è il dubbio se Salvini abbia veramente telefonato alla proprietaria della gelateria per lamentarsi di Nadia. Come accennato, la donna sostiene di si, ma è lo stesso leader della Lega, sul suo profilo Facebook, a negare decisamente la circostanza: “Ovviamente non ho chiamato per licenziare nessuno”. Versione salviniana confermata dalla stessa Nadia la quale racconta anche di non essere stata licenziata, ma di essersene andata perché la proprietaria di Baci Sottozero, gelateria da tempo frequentata da Salvini insieme ai figli, “aveva messo tutti i presupposti per interrompere il nostro rapporto di lavoro” proferendo insulti come “stai zitta, non mi interessa niente di quello che hai da dire”.

Un contratto di tre mesi, per giunta in prova, quello di Nadia, la quale, però, si dice dispiaciuta di aver perso il posto lavoro “perché non prendo la paghetta da mamma e papa, da quando ho 17 anni che lavoro, se ero l’unica dipendente in quel momento lo avrei servito, ma piuttosto che fare la faccia falsa ti faccio servire da qualcun altro. Io pensavo che non succedesse nulla”.