Le consultazioni tra il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e le varie forze politiche si apriranno ufficialmente solo martedì 3 aprile, subito dopo le festività pasquali. Ma le trattative ufficiose e sottobanco per la formazione del nuovo governo proseguono senza sosta anche in queste ore. È di ieri, 26 marzo, la doppia apertura di Matteo Salvini ai 5 Stelle su reddito di cittadinanza e sulla possibilità che non debba essere necessariamente il leader della lega il nuovo presidente del Consiglio. Oggi, invece, sul quotidiano La Stampa, compare l’ennesimo retroscena che vorrebbe il leader pentastellato Luigi Di Maio risoluto a prendersi Palazzo Chigi, lasciando come contropartita al Carroccio ministeri importanti come quelli dell’Economia o dell’Interno.

Intanto, un’altra indiscrezione giornalistica, stavolta del Giornale, tira fuori il nome dell’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli come possibile premier super partes di un governo verde-stellato.

Di Maio premier o muerte

Revolucion o muerte’, diceva il rivoluzionario marxista Ernesto Che Guevara. Slogan che, tradotto nella realtà politica italiana del 2017, potrebbe suonare come ‘Di Maio premier o muerte’. O, almeno, è questa, secondo la maggior parte dei commentatori politici, l’intenzione del M5S: ottenere la guida di Palazzo Chigi per controllare l’indirizzo politico dell’eventuale nuovo governo M5S-Lega, oppure tornare al più presto al voto. Di Maio spingerebbe in questa direzione anche perché consapevole che questa potrebbe essere la sua ultima opportunità, vista la regola pentastellata dei due mandati.

Inoltre, il leader campano del M5S si sarebbe convinto, dopo aver sentito le ultime dichiarazioni del futuro alleato su reddito di cittadinanza e sulla possibile rinuncia personale alla poltrona di premier, che Salvini sia disponibile a scendere a patti

Modello tedesco anche in l’Italia per il governo M5S - Lega

In cambio, in quello che molti già definiscono uno scambio di poltrone vecchia maniera, la Lega di Salvini otterrebbe ministeri importanti come quelli dell’Economia, dello Sviluppo economico, dell’Interno, della Difesa o dei Trasporti.

Insomma, l’idea dei vertici M5S sarebbe quella di ispirarsi al modello sperimentato in Germania, dove è appena nato un esecutivo di Grande Coalizione tra il partito centrista di Angela Merkel e quello socialdemocratico. La chiusura della trattativa tra pentastellati e leghisti potrebbe avvenire con la firma di un vero e proprio contratto sul programma di governo, con il ruolo di premier affidato nero su bianco a Di Maio in cambio, come detto, di ministeri di peso alla Lega.

Ipotesi Cottarelli o altre soluzioni

Comunque sia, la presunta strategia del M5S non è detto che vada in porto, visto che lo stesso Salvini avrebbe confidato ai suoi che, a suo parere, “il governo non sarà guidato né da me né da Di Maio”. E allora è necessario prendere in considerazione tutte le possibilità. Tra queste, il quotidiano Il Giornale avanza l’ipotesi di vedere Carlo Cottarelli a Palazzo Chigi nel ruolo di premier di garanzia dell’alleanza M5S-Lega. L’ex commissario alla spending review sarebbe apprezzato da entrambe le forze politiche a causa della sua “vocazione a tagliare” le spese inutili.