Secondo Mario Adinolfi l’elezione di Roberto Fico alla presidenza della Camera avrebbe rappresentato il trionfo di una presunta lobby gay. Il giornalista e politico ex Pd, ora leader del movimento ultra cattolico Il Popolo della Famiglia, ha lanciato questa accusa contro il M5S dal suo profilo twitter sabato 24 marzo scorso, poche ore dopo la doppia elezione di Fico a Montecitorio e della berlusconiana Casellati al Senato. Una decina di giorni prima di Adinolfi, era stato Vittorio Sgarbi, ospite della trasmissione satirica di Rai 2 Quelli che...dopo il tg, a svelare le presunte tendenze gay del candidato premier pentastellato Luigi Di Maio, fidanzato, a detta del critico d’arte eletto in parlamento con Forza Italia, con il suo portavoce Vincenzo Spadafora.

Ma perché questo accanimento di ceti personaggi politici nel collegare il M5S ad una fantomatica lobby gay?

La lobby gay pentastellata secondo Adinolfi

“E con Roberto Fico la lobby gay del M5S conquista la terza carica dello Stato - scrive Mario Adinolfi sul suo profilo Twitter il 24 marzo - con il voto entusiasta del centrodestra. Congratulazioni, in attesa dell’approdo a Palazzo Chigi del duo Di Maio-Spadafora”. Insomma, secondo il fondamentalista cattolico Adinolfi, il cerchio del nuovo potere italiano, detenuto da una misteriosa lobby gay, aperto con l’elezione di Fico a Montecitorio, si potrebbe chiudere definitivamente con la nomina a presidente del Consiglio di Luigi Di Maio, citato in modo sibillino da Adinolfi insieme al nome di Vincenzo Spadafora, proprio per rafforzare la tesi del trionfo politico dei gay (o presunti tali).

Proprio la stessa illazione fatta precedentemente da Sgarbi.

Adinolfi: ‘M5S nichilista e massonico’

In un post successivo, sempre del 24 marzo, stavolta pubblicato su Facebook, Adinolfi precisa che “nessuna ripresa valoriale” sarebbe possibile se alla guida del paese dovessero esserci le persone appena citate. Secondo il fondatore del Popolo della Famiglia, infatti, con la formazione di un governo M5S-Lega sarebbe impossibile poter abrogare provvedimenti come la legge Cirinnà sulle unioni omosessuali, o quella sul biotestamento che, invece, per Adinolfi rappresentano un solo obiettivo minimo.

L’uomo sempre al centro di numerose polemiche, accusato più volte di omofobia per le sue posizioni provocatorie, si dice d’accordo con Massimo Gandolfini (altro ultrà fondamentalista cattolico, portavoce del comitato ‘Difendiamo i nostri figli’), il quale ha definito quello pentastellato come un movimento “nichilista e massonico”.