Come ben sapete ormai i risultati delle urne non hanno portato a nessun vincitore, già dai primi exit poll usciti poco dopo le 23 di domenica scorsa si era capito che nessun partito o coalizione avrebbe superato il 40%. Questo si traduce con l'impossibilità della coalizione di centrodestra, che ha preso più voti di tutti ma non abbastanza, di formare il nuovo esecutivo. Ora la palla passa al presidente della Repubblica che dovrà valutare e ascoltare le intenzioni di tutte le forze che hanno superato lo sbarramento e dunque sono entrate in parlamento.
La distribuzione dei seggi
Il partito di Matteo Salvini, la lega, ha ottenuto la maggioranza dei voti all'interno della coalizione di centrodestra dove erano presenti anche Forza Italia, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia. Secondo l'accordo sottoscritto dai leader dei partiti di coalizione chi avesse ricevuto più voti avrebbe avuto il consenso di formare il nuovo governo in caso di vittoria. Ora come ora però nessuno è in grado di offrire un esecutivo stabile all'Italia e le alleanze potrebbero essere l'unica strada. Al Senato per avere una maggioranza bisogna controllare 158 senatori, maggioranza ottenuta nell'ultima legislazione grazie al patto del Nazareno ma ora anche volendo mettere insieme PD e Forza Italia si arriverebbe appena a 99 senatori.
I 5 stelle che contano 112 senatori insieme a quelli del PD e di Liberi e Uguali insieme riuscirebbero a formare un nuovo governo, ma Renzi ha chiuso le porte ai 5 stelle. L'unico governo più fattibile sarebbe quello a trazione euro scettica, con i 5 stelle e la Lega a governare insieme. 57 senatori per la Lega, 16 per Fratelli d'Italia e 112 dei grillini per un totale di 185.
La Meloni in realtà ha escluso ogni ipotetica alleanza con Di Maio ma anche senza di lei la maggioranza ci sarebbe comunque. Alla Camera lo scenario si ripete, unione tra PD e Forza Italia non è sufficiente dunque l'unica via sembra un patto tra i 5 stelle e la Lega.
Le date critiche
Dopo le elezioni vengono fissati degli appuntamenti importanti che devono essere rispettati, come ad esempio l'elezione dei presidente di Camera e Senato.
La data fissata è il 23 marzo, dunque un accordo tra le varie forze politiche dovrà essere raggiunto entro quella data in modo da poter convergere su un nome in comune. L'ultima data importante per la formazione del governo è il 25 marzo, quando i parlamentari dovranno dichiarare a quale schieramento politico appartengono.