La Casa Bianca ha comunicato che il capo dei consiglieri economici del presidente americano Donald Trump, Gary Cohn, sta per dare le dimissioni. È l'ultima della serie di perdite di alto livello all'interno della squadra del presidente Trump. Pare che Gary Cohn, sostenitore del libero commercio, si sia mostrato piuttosto contrariato in merito all'intenzione del presidente di imporre tariffe alle importazioni dell'alluminio e dell'acciaio. In una dichiarazione rilasciata alla Casa Bianca, l'onorevole Cohn ha detto che "è stato un onore servire il mio paese".

Il 57enne, ex presidente della banca Goldman Sachs, aveva aiutato il presidente Trump nell'approvazione delle riforme fiscali dell'anno scorso.

Le ragioni delle dimissioni e la risposta di Trump

Gary Cohn non è mai stato particolarmente vicino al presidente Trump dal punto di vista politico. Per quanto riguarda il motivo delle sue dimissioni, l'onorevole Gary Cohn, non è stato molto chiaro. In una dichiarazione ha solamente affermato che servire il suo paese è stato per lui un onore ed era felice di aver lavorato nell'attuazione di politiche economiche a favore della crescita e del beneficio del popolo americano, in particolare il passaggio della riforma fiscale. Probabilmente una delle ragioni che lo hanno spinto nella sua scelta è stata l'idea di Trump di imporre le tariffe commerciali, cosa che Gary Cohn non aveva intenzione di approvare.

In risposta alle dimissioni, Trump ha elogiato il lavoro fatto da Gary Cohn e lo ha ringraziato per il servizio che ha dedicato al popolo americano. I possibili sostituti potrebbero essere Peter Navarro o Larry Kudlow, il primo è un commentatore conservatore ed il secondo è stato un consulente della campagna politica del 2016.

Ecco cosa sono le tariffe commerciali

La scorsa settimana Trump ha annunciato di voler imporre dei dazi/tariffe commerciali elevate sulle importazioni di alluminio e acciaio, rispettivamente del 10% e del 25%. Egli ha infatti sostenuto che in questi anni in ambito commerciale molti paesi hanno approfittato degli Stati Uniti.

La reazione dell'Europa è stata durissima e si teme una guerra commerciale globale che Trump ha dichiarato di non temere affatto. Tuttavia questo piano tariffario non è ancora stato firmato. Il presidente della camera, Paul Ryan, ha esortato il presidente americano ad avere un piano più "intelligente" e più "mirato", evitando così una guerra commerciale.

Le conseguenze delle dimissioni di Cohn sui mercati

Gli analisti hanno sottolineato che le dimissioni di Cohn, sostenitore del libero mercato, sono state la causa di un abbassamento delle azioni in tutto il continente asiatico. Il Nikkei ha chiuso in ribasso dello 0,77% e l'Hang Seng dell'1,03%. Il dollaro ha continuato la sua ritirata contro lo yen e sono diminuite anche le scorte europee: FTSE 100 e pan-Europa STOXX 600 sono diminuite dello 0,5% dopo l'apertura.