Dopo il secondo giro di consultazioni andato di fatto a vuoto, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è riservato qualche giorno per decidere le prossime mosse, quelle che con ogni probabilità dovranno far uscire il Paese dalla fase di stallo che si sta vivendo in questo periodo, favorendo la formazione di un nuovo governo. In questo momento la favorita a ricevere il pre-incarico da parte del Capo dello Stato sembra Elisabetta Alberta Casellati, ma un suo eventuale mandato potrebbe finire per sgombrare dal tavolo le possibilità di un'alleanza tra Movimento 5 Stelle e centrodestra.

Nella giornata di ieri infatti - secondo quanto riportato da La Repubblica - Di Maio ha lanciato una sorta di ultimatum a salvini: "Chi si ostina a proporre un centrodestra unito, sceglie una strada che non è percorribile e che può fare danno al Paese. Salvini scelga tra la rivoluzione e la restaurazione con Berlusconi". La sensazione dunque è che il Movimento 5 Stelle non abbia alcuna intenzione di rimuovere il suo veto dal nome di Berlusconi e di Forza Italia: in questo scenario dunque, la palla passa nuovamente a Salvini che sarà chiamato a decidere se rompere o meno l'alleanza di centrodestra per favorire la formazione di un nuovo esecutivo.

PD, arriva la proposta di Calenda: 'Governo di transizione con PD, M5S e Lega'

Tra gli attori non protagonisti, almeno per ora, delle trattative per la formazione di un nuovo governo c'è sicuramente il Partito Democratico. I Dem infatti, sin dalla sera del 4 marzo - dopo i disastrosi risultati elettorali - hanno espresso un concetto molto chiaro: il ruolo del PD nel prossimo esecutivo dovrà essere quello di stare all'opposizione.

In questo scenario però, con uno stallo che sta impedendo la formazione di qualsiasi topo di Governo, è arrivata la proposta lanciata da Carlo Calenda, il quale - intervistato dall'edizione odierna de La Repubblica - ha dichiarato: "Il PD dovrebbe proporre la costituzione di un Governo di transizione sostenuto da tutte le forze politiche e parallelamente la formazione di una commissione bicamerale che risolva tre questioni fondamentali: la possibilità di formare esecutivi stabili in un sistema politico tripolare, il rapporto tra autonomia delle regioni e interesse nazionale, i tagli ai costi della Politica e soprattutto la trasparenza nella gestione dei partiti. Una Commissione la cui Presidenza possa essere del Movimento 5 Stelle che rappresenta oggi il primo partito e potrebbe proporre alle altre forze la sua idea sulla terza repubblica".