Da quando è nato il Movimento 5 Stelle ha da sempre dichiarato di essere super partes, né di destra e né di sinistra. Definizione che è piaciuta a molti, motivo per cui il partito di Grillo ha avuto un successo enorme in Italia raccogliendo il dissenso di milioni di italiani. Il risultato delle ultime elezioni politiche però ha creato diversi problemi, la mancanza di un partito di maggioranza ha generato direzioni politiche che non ci si sarebbero mai aspettate.

La rivolta della base grillina

Da una parte Di Maio, in forza del suo 32%, continua a ripetere che vuole essere il premier del futuro governo offrendo agli partiti di unirsi a lui, dall'altra Salvini rivendica invece il ruolo primario del centrodestra, grazie al loro 37%.

Le trattative sono ancora in corso, ma negli ultimi giorni Di Maio ha cominciato a guardare anche a sinistra. Dopo le discussioni avute con Salvini in merito alla presenza di Berlusconi nel futuro governo, Di Maio ha aperto a una possibile alleanza con il Pd. E' proprio questa apertura che rischia di spaccare il Movimento, la base grillina è in rivolta contro questa decisione. La forzatura che Di Maio vuole imporre è molto pericolosa, allearsi con chi si è criticato fin dagli arbori è senza dubbio alcuno anti popolare. Dal lato PD, Maurizio Martina, ha a sua volta lanciato messaggi distensivi verso i 5stelle; da quel momento la pagina di Di Maio è stata inondata di messaggi critici dei suoi sostenitori, tutti contro un possibile accordo con il PD.

Qualcuno mette in luce la contraddizione di fondo, ovvero se c'è un accordo da firmare prima di formare il governo da sottoporre al PD perchè non lo si poteva fare con Forza Italia? Qualcun'altro invece è stato molto più severo: "Dovevate aprire il parlamento come una scatola di tonno e invece non avete fatto niente". I sostenitori di un asse 5Stelle-PD sono veramente pochi, in molti ricordano a Di Maio che era il PD a voler scardinare la Carta Costituzionale.

Infine qualcuno lo ha anche criticato sulle sue posizioni del conflitto in Siria: "Vi ho votato il 4 Marzo...per poi vedervi promettere fedeltà agli alleati contro la Siria".

In arrivo il No del PD

Sembra che questa apertura con il PD in realtà non stia funzionando, oltre alle critiche della base militante anche dal fronte PD ci sono più porte chiuse che aperte. Il senatore del PD Faraone scrive che a differenza dei 5Stelle il programma del PD è rimasto lo stesso, e che non faranno gli scendiletto di Di Maio.