Secondo Marco travaglio, il leader della Lega Matteo Salvini starebbe esitando a rompere l’alleanza con Silvio berlusconi per due motivi. Il primo è che, staccandosi dal centrodestra, si ritroverebbe alla guida di una forza politica che vale il 17% dei voti espressi dagli italiani, invece del 37 ottenuto all’intera coalizione. La seconda motivazione, a detta di Travaglio molto più pressante della prima, sarebbe legata alla paura di subire delle ritorsioni politiche, ma soprattutto mediatiche, dalle tv del Cavaliere, visto che Mediaset, già in passato, ha “manganellato” tutti coloro che hanno provato a liberarsi dall’abbraccio mortale del capo di Forza Italia.

Si veda, su tutti, il caso Gianfranco Fini – casa di Montecarlo, che è costato la carriera politica all’ex delfino di Giorgio Almirante.

L’intervista di Travaglio a Otto e Mezzo: ‘Governo M5S-Pd unica soluzione realistica’

La tesi di Berlusconi presunto ricattatore dei suoi alleati-avversari politici non è certo nuova, soprattutto se raccontata da Marco Travaglio, noto ed arcigno oppositore del Cavaliere di Arcore. L’ultima sparata anti berlusconiana del direttore del Fatto Quotidiano arriva dallo studio televisivo di Otto e Mezzo, il talk show politico di La7 condotto da Lilli Gruber. Secondo l’ex volto del Tg1, il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, avrebbe di fatto chiuso il forno del dialogo con la Lega, tenendo invece aperto quello con il Pd.

Analisi che trova d’accordo Travaglio, secondo il quale il ticket M5S-Pd sarebbe “l’unica soluzione realistica”.

Salvini ha paura della vendetta di Berlusconi

Di contro, sostiene l’allievo di Indro Montanelli, a salvini non conviene distruggere la coalizione di centrodestra perché, come già accennato, preferisce essere il capo di una forza politica arrivata al 37% piuttosto che tenersi il 17% ottenuto dalla Lega.

E poi, ci sarebbero gli “ottimi argomenti” detenuti da Berlusconi per costringere l’alleato a non abbandonarlo. Insomma, a detta di Travaglio, sarebbe “molto difficile e pericoloso” per chi si allea con il Cavaliere decidere di “allontanarsi da lui”. Infatti, prosegue il giornalista nella sua analisi, Berlusconi sarebbe abituato da sempre a “far manganellare dalle sue tv e dai suoi giornali” tutti i suoi oppositori politici.

E trattamento ancora peggiore viene riservato agli ex alleati che decidono di ‘tradire’. Su tutti il caso di Gianfranco Fini, divenuto oggetto di un pestaggio mediatico che lo ha “lasciato senza vita politica”. Ma anche quello di Indro Montanelli, costretto a sloggiare da Il Giornale, da lui stesso fondato ma poi acquistato dal tycoon di Arcore. E, infatti, prosegue Travaglio, anche in questi giorni di febbrili trattative per il governo, i media berlusconiani non hanno risparmiato “avvertimenti” all’alleato Salvini. Insomma, conclude Travaglio, “o ti compra o ti pesta oppure rimani un suo fedele esecutore” come il cane Dudù.