Continua a crescere la tensione tra Stati Uniti e Russia dopo l'attacco chimico a Duma attribuito al regime di Damasco, che a sua volta chiede l'intervento dell'Opac per indagare.

La richiesta di Washington

Gli Stati Uniti hanno chiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di votare la bozza di risoluzione per istituire un nuovo ordine e d'inchiesta sull'uso delle armi chimiche in Siria. Intanto il presidente Trump ha annullato la sua partecipazione al summit a Lima per restare negli States per monitorare la situazione siriana e vagliare le eventuali prossime mosse.

La risposta di Mosca

Dal canto suo la Russia ha posto il veto alla bozza di risoluzione americana. Il documento ha ottenuto 12 sì e due no (quello di Mosca e della Cina). Come se non bastasse due jet russi avrebbero compiuto azioni di disturbo sorvolando a bassa quota sul cacciatorpediniere americano. Il tutto mentre la nave statunitense si avvicinava alle acque territoriali siriane.

Una situazione di tensione vera e propria che ha portato l'ambasciatrice britannica Karen Pierce a parlare di "Giornata triste per il Consiglio di Sicurezza ma soprattutto per la popolazione di Duma".

L'interferenza russa

Come detto la Russia ha deciso di "tenere d'occhio" le mosse statunitensi anche in ambito militare.

Il cacciatorpediniere Donald Cook avrebbe lasciato il porto di Larnaca (Cipro) dove era attraccato, per avvicinarsi alle acque della Siria. Come riferisce il quotidiano turco Hurriyet, durante questo spostamento, due jet russi avrebbero compiuto azioni di disturbo volando 4 volte a bassa quota. Sempre secondo il giornale, la nave americana sarebbe a circa 100 km dal porto siriano di Tartus, luogo in cui vi è una base militare russa.

Secondo il vice ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov, non dovrebbero esserci rischi alcuni sulla possibilità di un conflitto armato tra Usa e Russia. Stando "all'inviato speciale" di Putin in Medio Oriente alla fine: "Prevarrà il buon senso sulla follia".

La tensione tra Iran e Israele

Una situazione attualmente molto delicata che vede anche coinvolta Israele dopo il raid sulla base siriana che ha provocato 7 morti iraniani.

Azione che stando alle parole dell'alto funzionario iraniano, Ali Akbar Velayati, "Non rimarrà senza risposta". Intanto lo stesso Bogdanov ha invitato l'ambasciatore israeliano per parlare della situazione siriana e della striscia di Gaza. L'intenzione di Mosca è quella di aprire ad un dialogo attivo tra le parti dopo le accuse rivolte ad Israele per l'attacco ad un aerodromo.