A quasi un mese e mezzo dalle ultime elezioni politiche e dopo due giri di consultazioni che non hanno portato a niente, il presidente della Repubblica prova a stringere i tempi. Dopo aver sentito, in Parlamento, la posizione dei vari leader sulla crisi in Siria (considerato un elemento chiave della prossima politica estera), Sergio Mattarella deciderà, entro giovedì, come far uscire dallo stallo la politica italiana.

In molti aspettano "un colpo d'ala" dal Capo dello Stato, ma nessuno degli interessati vuole cedere di un millimetro. Anzi, nelle ultime ore lo scontro, tra i partiti, si è fatto più duro ed i toni si sono accesi.

Al punto che il Colle, in maniera diplomatica, ha fatto notare che si è preso atto del fatto che dalle forze politiche non è arrivato alcun input.

Non dimenticare gli interessi generali del Paese

La situazione al momento è alquanto confusa e, tra i diversi leader, regna l'incomunicabilità. Matteo Salvini, leader del Carroccio, ha chiesto ai pentastellati di rispettare il centrodestra (ed i consensi ottenuti) e ha chiuso le porte in faccia al Pd per un eventuale governo di responsabilità. Luigi Di Maio ha tuonato che, nel giro di pochi giorni, avrebbe chiuso uno dei due forni aperti, a patto che la Lega non esca dallo schema di centrodestra unito; per contro, però, il Partito Democratico non sembra intenzionato a proseguire il dialogo politico con il Movimento Cinque Stelle.

In considerazione del quadro generale, Mattarella ieri ha ricordato l'uccisione, da parte delle BR, di Roberto Ruffilli e ha esaltato il suo impegno per ricordare l'importanza delle riforme, ma anche - e soprattutto - il valore del pluralismo che porta al raggiungimento degli "interessi generali del Paese". Poi, ha sottolineato che il futuro può essere affrontato meglio se si superano le spinte, sterili, all'individualismo che non portano altro che sfiducia, egoismo e paura.

Le ipotesi possibili

Visto che le ultime consultazioni non hanno portato alla creazione di un Governo, nelle prossime ore ci si aspetta che Sergio Mattarella sciolga l'intricata matassa politica. Le ipotesi possibili rimaste sul tavolo sono: preincarico a Matteo Salvini o a Luigi Di Maio, oppure mandato esplorativo a Maria Elisabetta Casellati o a Roberto Fico.

Ovviamente le quattro soluzioni possibili hanno tutte dei punti di forza e dei punti di debolezza (e controindicazioni...). Per ora, invece, non si parla di ritorno alle urne.

Salvini e Di Maio hanno già però fatto sapere che non sono interessati al preincarico. Per quanto riguarda il mandato esplorativo (caratterizzato da limiti temporali ed indicazione di ambiti), il nome più quotato è quello della Casellati, nuova presidente del Senato. Se verrà scelta dovrà subito preparare degli incontri per avvicinare i due poli e raggiungere un accordo.