Adesso Di Maio e Salvini sono entrambi impegnati nelle trattative ‘ad oltranza’ per trovare la quadra sul nome del Presidente del Consiglio da proporre al Presidente della Repubblica. Non solo, per concludere del tutto la trattativa i due capi di partito dovranno superare gli ostacoli presenti in 6 dei 22 punti programmatici presenti nel famoso documento contrattuale. Poi il contratto potrà essere firmato congiuntamente.

Predisposta bozza di contratto di governo: restano 6 punti programmatici da concordare. Poi la firma congiunta

I due candidati premier sperano di far pervenire nelle prossime ore a Sergio Mattarella il testo definitivo del documento programmatico siglato in queste ore.

Dalle prime dichiarazioni dei due leader trapela fiducia e ottimismo per il lavoro sinora fatto. Tuttavia, permangono ancora degli ostacoli: 6 punti di divergenza rispetto ai 22 punti programmatici presenti nell'accordo già predisposto dalle due delegazioni. Lo stesso Salvini precisa la ferma volontà da parte della Lega di vedere un esponente del suo partito alla guida del Ministero degli Interni, al fine di garantire e sovrintendere i famosi rimpatri dei ‘clandestini’ senza permesso di soggiorno, presenti oramai da molto tempo nel nostro Paese.

Nel contempo, si scopre che il capitolo contenuto nella bozza pubblicata ieri sull’Huffington Post, che riguardava l’uscita dell’Italia dalla zona euro attraverso un referendum è definitivamente scomparso dal contratto redatto oggi.

Fonti giornalistiche raccontano di come sia molto probabile che i due leader protagonisti della trattativa in corso possano entrambi fare un passo indietro. Sia Salvini che Di Maio, infatti, starebbero pensando di non far parte del futuro governo. Questa tesi sarebbe abbastanza concreta, anche in forza delle dichiarazioni dei due esponenti in queste ore.

Lo stesso Di Maio, poche ore fa, ha rilasciato delle dichiarazioni che lascerebbero presagire quanto previsto: 'Io mi auguro che ci siamo e sarebbe anche un modo per metterci alla prova'. Poi prosegue: '…Ma se per arrivare a far partire un governo è utile che il segretario della Lega e il capo politico dei 5 stelle stiano fuori, allora staremo fuori'.

Sui componenti che formeranno il prossimo governo, Di Maio si spinge oltre e fa alcune precisazioni: 'Tutti i ministri saranno politici, perché saranno scelti da due forze politiche e non calate dall'alto'. Insomma, il leader del M5S sgombra il campo da qualsiasi fraintendimento: la prossima compagine governativa sarà formata solo da uomini politici, compreso il Primo ministro. Quest'ultimo - secondo il leader pentastelato - dovrà prima di tutto assolvere un preciso mandato a lui conferitogli (si spera presto) dal Presidente Sergio Mattarella.

Il portavoce Casalino comunica che M5s e Lega hanno chiuso la quadra

A rendere nota la conclusione delle lunghissime trattative di questi giorni è stato Rocco Casalino, nella sua veste ufficiale di capo della comunicazione M5S.

Lo stesso Casalino spiega ai giornalisti che dopo la stesura definitiva del patto scritto ci sarebbero stati anche dei momenti di felicità e di gioia. Si sarebbe applaudito e ci sarebbero stati anche degli abbracci tra chi presenziava al tavolo delle trattative. Il documento – spiega il pentastellato - sarebbe composto da 40 pagine e in esso sarebbero presenti 22 punti programmatici. Adesso, si aspetta solo di sottoporre il documento ai due leader, affinché lo firmino congiuntamente non prima di aver sciolto le ultime riserve su 6 tematiche importanti.

Casalino non precisa molto a proposito dei 6 punti da discutere, ma si sbilancia dichiarando che la nuova bozza di contratto non riporta affatto né la questione sull’uscita dell’Italia dalla moneta unica (aspetto voluto dalla Lega) né tanto meno il referendum sull’euro (voluto invece dai pentastellati).