Il futuro Governo sarà di carattere politico, non tecnico. Nel mare di incognite della Politica italiana, questo è poco ma sicuro. E il nome del nuovo premier si saprà (forse) in giornata.
Il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, e il leader della Lega, Matteo Salvini, hanno chiamato domenica sera il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Volevano comunicare al capo dello Stato i dettagli dell’accordo raggiunto tra le due formazioni politiche. Domani riferiranno la decisione di chiudere un programma di governo sul futuro. “Mancano ancora i punti e le virgole – ha spiegato ieri sera Gian Marco Centinaio, capo gruppo della Lega al Senato -, ma abbiamo chiuso un accordo, una bozza di contratto”.
Per Di Maio, “si sta scrivendo la storia ed è necessario più tempo. Stiamo facendo fronte a temi importantissimi. È la prima volta nella storia che si fa un negoziato di governo con gli argomenti al centro dell’attenzione”.
Il dettaglio sul nome del premier
Nonostante il contratto potrebbe essere chiuso, non c’è però ancora un nominativo su chi farà il premier. Il M5S e la Lega sono ancora alla ricerca della persona che possa andare bene tutti. Il presidente della Repubblica aspetta un nome, ora che il tempo chiesto da Di Maio e Salvini è finito. Centinaio ha anticipato che i leader hanno parlato del programma di governo, dei temi, e quell’accordo è praticamente chiuso. Restano piccoli dettagli da risolvere su cui si sta ancora lavorando.
Ad esempio, il nome di chi potrebbe essere nominato presidente del Consiglio.
La carta di un terzo nome
Secondo alcune indiscrezioni, i negoziati hanno due sfumature. Dalla parte dei pentastellati regna l’ottimismo e un “clima positivo sul tavolo di lavoro […] Si parla di temi e non di nomi. Vogliamo prima capire cosa si farà e dopo chi lo farà”.
Dal M5S dicono che c’è molta intesa sulla possibilità di nominare un terzo premier. “Noi volevamo Di Maio e la Lega Salvini – ricordano i delegati del M5S – ma ora stiamo arrivando ad un accordo”.
Verso un governo politico
Ci sarà dunque un elenco di nominativi da dove scegliere? Forse no. È più probabile che domani Di Maio e Salvini si presenteranno dal presidente Mattarella con un “nome secco”.
Che non sarà tecnico, da quanto si dice, ma politico. Non una persona slegata dagli italiani ma frutto delle indicazioni del Movimento 5 Stelle e della Lega. Questo personaggio avrà al suo fianco altri due politici, Di Maio e Salvini, che nonostante non facciano parte del governo daranno indicazioni su cosa bisogna fare. Il prossimo governo molto politico.
Intanto il presidente Mattarella "attende una risposta" da Salvini e Di Maio, già che la scadenza della proroga era domenica sera. Non si potrà tenere conto, almeno fino ad ora, di una nuova proroga, per cui il nome del premier dovrebbe uscire in giornata.
L’incognita sulla crescita
Nei negoziati sul programma di governo, dunque, ci sono circa 20 punti, che riassumono le promesse elettorali.
Ma il grande assente è il problema della crescita.
L'Italia resta nello stallo non solo politico, ma soprattutto economico. Perché non sono state attivate le riforme necessarie per riaccendere il motore della crescita economica. Secondo l’economista e professore universitario Francesco Giavazzi, “Il tema della crescita è il grande assente nella discussione del programma di governo tra la Lega e il Movimento 5 Stelle. Anche se è il punto centrale perché il deficit italiano è un deficit di crescita ed è da lì che bisognerebbe ripartire”. Forse dopo la formazione del governo tra le due forze politiche si arriverà anche a pensare a questo tema d’interesse nazionale ed europeo.