E' vero che c'è preoccupazione a livello internazionale; è vero che le incognite del primo governo pienamente populista d'Europa continuano a rimanere attuali, ma le trattative per dare il via a un governo giallo-verde continuano, e si potrebbe chiudere nel giro di poche ore. Gli scogli a una soluzione rapida sono diversi, a cominciare dalla premiership contesa dai due partiti azionisti di maggioranza. Nel frattempo, sul Colle più alto di Roma non c'è un notaio, ma il presidente della Repubblica, pronto ad utilizzare a pieno i poteri che la carta costituzionale conferisce alla più alta carica dello Stato.

E i partiti dovranno attenersi alle sue prerogative.

I moniti di Mattarella

Intervenendo da Dogliani, il presidente Mattarella ha lanciato diversi segnali ai partiti in pieno tavolo di trattativa. Un monito costituzionale rivolto al M5S e alla Lega. E' chiaro come al Quirinale ci sia qualche apprensione in queste ore: il contratto di governo in arrivo potrebbe prevedere misure in grado di pesare miliardi e miliardi di euro sui conti pubblici dello Stato, e questo potrebbe influire negativamente sulla stabilità del paese e sulla ripresa già parecchio fragile. Il supervisore Mattarella sembra aver lanciato un ultimatum a grillini e leghisti ancora immersi in una sorta di stallo per la formazione di un governo.

Le prerogative del Qurinale sancite dalla Costituzione sono diverse e incisive e sono la nomina del presidente del Consiglio, che spetta in esclusiva al Capo dello Stato; la scelta dei ministri, che il presidente della Repubblica nomina su proposta del presidente del Consiglio incaricato; la più alta carica dello Stato ha anche il potere di respingere le leggi al parlamento, e quindi i partiti dovranno astenersi da proposte programmatiche o leggi prive di una solida copertura finanziaria in grado di garantire la stabilità dei conti pubblici.

Che dunque i due concorrenti percepiscano il messaggio e si apprestino a compiere delle scelte misurate e razionali. Nulla può escludere che, in caso di stallo prolungato, possa essere il presidente Mattarella a riprendere in mano la situazione presentando il famigerato governo del presidente alle Camere. Nel cassetto dell'ufficio del capo dello Stato rimane ancora pronta la lista dei ministri del "governo di tregua"; una opzione non ancora scartata al 100%.

Non a caso, nella giornata di oggi sono tornati a rimbalzare i rumors che parlano di un voto anticipato di nuovo in agguato. E poi c'è la scelta del Tribunale di Milano che ha riabilitato politicamente Berlusconi; e tutto potrebbe evolvere in un modo diverso.