La trasformazione è un mutamento più o meno evidente di forma, intesa sia nei suoi caratteri esteriori, che nei dati strutturali. Oggi il mondo, e più specificatamente l’Italia, sta attraversando questo profondo processo di cambiamento politico. Per comprendere questo fenomeno politologico e sociologico molto serio è necessario osservare a fondo il fenomeno del radicamento, ovvero il processo attraverso il quale un partito o un gruppo sociale mette le radici e diviene parte integrante della cultura politica di un territorio.

I recenti dati elettorali hanno raccontato molto chiaramente l’inizio di questo processo.

Il M55, senza troppe difficoltà, nel 2013 ha ottenuto il 25% dei voti, passando al 32% nelle Elezioni politiche del 2018. Al contrario dei partiti tradizionali, i pentastellati sono presenti sullo scenario italiano da molto meno tempo e godono di una rappresentanza territoriale molto debole. Questo processo si può comprendere osservando l’andamento delle tornate amministrative, che avevano in parte preannunciato il processo di trasformazione del voto del 4 marzo.

Il Centro Sinistra, dopo anni di miglioramenti nelle varie tornate elettorali, ha dovuto fare i conti con una drastica battuta d'arresto. Quest’ultimo ha conosciuto il suo punto apicale nel 2014, per poi lasciare il posto ad una inesorabile discesa negli anni successivi.

Il Centrodestra in qualche modo attraversa la stessa fase: vede il suo momento favorevole nel 2010, per poi iniziare a perdere consenso nei territori successivamente, salvo poi riprendersi nel 2017.

Quanti comuni amministra il M5S?

Osservando questi trend, si potrebbe pensare che il M5S abbia intercettato questi comuni persi dalle forze politiche tradizionali.

Proprio su questa aspettativa si instaura il "paradosso del radicamento". Osservando i comuni effettivamente conquistati dal partito guidato da Luigi Di Maio si scopre che le realtà amministrative gestite dal Movimento sono 45 su 7.892, pari allo 0,56% dell'intero corpo amministrativo della penisola. In pratica, l’elettorato del primo partito non è ancora presente attivamente sui territori.

Nei manuali di Scienza Politica si definisce chiaramente che solo quando l’immagine dei partiti si è fissata nella mente degli elettori e finisce per strutturare le loro preferenze, si può parlare di un sistema partitico funzionante. Stando a questa definizione, risulta evidente che il M5S sulla scena nazionale incarna pienamente questa trasformazione, mentre per quanto riguarda i territori, il sistema partitico risulta ancora incompleto. Questo dato può voler dire solo una cosa: se il Movimento Cinque Stelle non completerà questa trasformazione, difficilmente potrà resistere alle prove del tempo. Il Centrosinistra nonostante la sonora sconfitta del 4 marzo, è riuscito a contenere parte delle perdite grazie ai forti radicamenti. È bene precisare che anche l’ala a guida renziana si sta progressivamente scollando dai territori, favorendo la liquidità del voto e contribuendo a rafforzare la base del M5S.