Movimento 5 Stelle alle 17,30. Lega alle 18. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato le due forze politiche nel pomeriggio di una giornata che, finalmente e dopo oltre 70 giorni, dovrebbe vedere la nascita del nuovo governo. Ultima notte di passione e di trattative, preceduta da una domenica di dichiarazioni positive sulla chiusura della diatriba in merito ai nomi.

In pole resta il professore Giuseppe Conte, di area neutrale, figlio del Sud e self made man che, dalla piccola provincia di Foggia (è nato a Volturara Appula 54 anni fa), ha scalato le vette del mondo accademico sino alle cattedre di diritto privato all’Università di Firenze e alla prestigiosa Luiss.

Oltre al possibile Presidente del Consiglio, nelle ultime febbrili ore tante le ipotesi sul ‘listone’ di governo.

Il toto-ministri: nel Governo anche Di Maio e Salvini

Impazza naturalmente il toto-ministri. In primis, i due leader politici di Movimento 5 Stelle e Lega: Di Maio punta a un super-dicastero ‘Lavoro e Sviluppo Economico’, mentre Salvini pare destinato a quello dell’Interno. Due ‘caselle’ di peso, utili a certificare il forte peso specifico politico del nascente governo a fronte di un premier che, nonostante la vicinanza ai grillini, potrebbe comunque essere percepito come tecnico. Entrambi, inoltre, dovrebbero assumere anche la carica di vicepresidente del Consiglio, un modo per far sentire il fiato sul collo allo stesso Conte.

Agli Esteri molto quotato il nome di Giampiero Massolo. E, sempre in ottica M5S, si parla di Laura Castelli come Ministro della Pubblica Amministrazione (meno alle Infrastrutture per via della militanza anti Tav della parlamentare a cinque stelle), Giulia Grillo, capogruppo alla Camera dei pentastellati, verso la Sanità.

Sulla sponda leghista, ancora in forse la casella per Giancarlo Giorgetti, numero due del Carroccio: il Quirinale lo apprezzerebbe al Tesoro, ma resta in campo l’ipotesi del sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Sempre al Tesoro, al vaglio anche un nome esperto come quello di Paolo Savona, economista 81enne, ex Ministro dell’Industria del Governo Ciampi e dal profilo euroscettico caro alla Lega. Ancora, gli spifferi vorrebbero Gian Marco Centinaio agli Affari Regionali o al neo ministero del Turismo e Giulia Bongiorno alle Riforme e Rapporto con il Parlamento, su cui uno spiraglio pare resti aperto anche per 5 Stelle Riccardo Fraccaro.

Tornando proprio al M5S, Alfonso Bonafede ‘corre’ per il Ministero della Giustizia, mentre Sport e Beni Culturali, rispettivamente, andrebbero all’ex campione di nuoto Domenico Fioravanti e al giornalista Emilio Carelli, quest’ultimo più volte accostato alla premiership.

Per finire, alla Lega dovrebbero essere destinati il Ministero della Difesa con Lorenzo Fontana e Trasporti (Stefano Candiani) e Ambiente (alla ‘pasionaria’ Lucia Borgonzoni).

Altre figure a completare il borsino: Vincenzo Spadafora agli Affari Europei (fedelissimo di Luigi DI Maio) e il rettore dell’Università Statale Gianluca Vago indicato all'Istruzione.

Sarà il giorno dell’incarico?

Al di là del toto-ministri, ogni ipotesi dovrà comunque passare al vaglio di Mattarella (che lo ha ricordato in occasione di un incontro pubblico citando il primo Capo dello Stato repubblicano Einaudi): all’inquilino del Quirinale spetta infatti l’individuazione del Premier e l’ok ai ministri proposti da quest’ultimo. Se tutto oggi andasse per il verso giusto, il nuovo Governo potrebbe giurare tra venerdì e sabato prossimi.