Nei giorni scorsi sul sito di Transform Italia è stata pubblicata una video-intervista a Fausto Bertinotti, ex Presidente della Camera ed ed ex segretario di Rifondazione Comunista, che si è soffermato su vari aspetti politici contemporanei su scala italiana ed europea. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.

Bertinotti: 'Mai una crisi politica prima d'ora era stata senza la sinistra: manca un'alternativa'

Bertinotti, riguardo alla fase di crisi Politica che si sta vivendo in Italia e in Europa, ha detto: "Sono un militante di lungo corso ma posso dire di non aver mai visto prima d'ora una crisi politica senza la sinistra: ed è una tragedia per tutti.

Questo vuoto, questa voragine si è aperta: c'è una crisi politica, istituzionale e sociale, ma la sinistra è inesistente. E tutta la partita viene giocata con una supplenza da parte della Presidenza della Repubblica rispetto alle forze costituzionali, perché la sinistra non c'è. In campo, per dirlo rozzamente, da una parte ci sono i difensori dell'Europa reale che hanno fatto il massacro sociale e dall'altra parte la contestazione a questa viene fatta dai populisti. Una terza ipotesi, quella di un'alternativa europeista, di modello sociale e democratica, contro un'Europa oligarchica e capitalista, oggi non c'è. Si pone il problema della sua costruzione".

Bertinotti contro le forze populiste che non fanno alcuna critica di classe al capitalismo

Bertinotti ha poi aggiunto: "Avevo proposto tempo fa alla sinistra di saltare un giro alle elezioni, ma mi rendo conto che concretamente non è facile. Io quindi immagino per essa una campagna elettorale, come sarà quella per le europee, assai difficile, perché sarà soverchiata dalle due tendenze prevalenti.

La tradizionale sinistra di classe si è sostanzialmente esaurita nella difesa dell'Europa così com'è. La forze tradizionali della politica (centrodestra e centrosinistra) se delegassero a Draghi la rappresentanza politica sarebbe più o meno la stessa cosa. Dall'altra parte ci sono le forze populiste, termine che uso in senso descrittivo e non necessariamente negativo: il lato negativo è prevalente ma non assoluto.

Il mio punto di critica al populismo è il fatto che esso non fa alcuna critica di classe alla società capitalistica del nostro tempo".

Bertinotti cita Marx, invita la sinistra ad attraversare i populismi e invoca una forza anticapitalista

Bertinotti ha infine spiegato: "Siamo in un contesto in cui il capitalismo si sta rinnovando, siamo nel bel mezzo della quarta rivoluzione capitalistica che è destinata a cambiare anche antropologicamente l'umano. In questa fase penso a Marx perché lui è intervenuto sulla nascita di questi fenomeni; trovo che non ci sia niente più del Grundrisse che è stato in grado di anticipare la lettura di questi fenomeni. Oggi manca una soggettività di classe, che sia influente.

Serve anche riattraversare i populismi con queste nozioni, e non parlo di fare entrismo, ma di fare una sorta di attraversamento. Tanto è vero che esistono formazioni populiste di sinistra, come Podemos in Spagna. Essa è collocabile, non per auto-definizione, ma per nostra lettura, all'opposto rispetto ai Salvini e ai Le Pen. Mentre in mezzo si collocano le forze trasversali come il Movimento 5 Stelle. Oggi è necessaria una forza anticapitalista, secondo me, e lo dimostra la tragedia della sua mancanza dal punto di vista delle persone che vivono in questa Europa in uno stato di deprivazione. Intanto occorre mettere a valore tutte le esperienze sociali positive, come fu fatto nella seconda metà dell'Ottocento, quando non c'erano partiti e sindacati di massa, ma i soggetti seppero organizzarsi nel conflitto e nelle grandi lotte, con la costruzione di atelier e cooperative. Occorre ricostruire il tessuto sociale per far ripartire il conflitto e occorre anche la capacità di ricerca teorica: purtroppo abbiamo disimparato a studiare insieme".