Prosegue il dibattito nella sinistra Politica su come attrezzarsi per la prossima fase caratterizzata dall'opposizione rispetto al nascituro Governo fra M5S e Lega. In particolare è forte il dibattito dentro Liberi e Uguali, la formazione di Pietro Grasso che ha unito alle scorse elezioni Articolo Uno-MDP, Sinistra Italiana e Possibile, e che per il prossimo sabato 26 maggio ha indetto la propria prima assemblea nazionale post-elezioni.

Enrico Rossi invita a fare presto verso il nuovo partito della sinistra

Sabato 19 maggio si era svolta la Direzione nazionale di Sinistra Italiana, che aveva tirato il freno su una possibile accelerazione organizzativa verso il nuovo partito unitario di LeU.

Mentre nella giornata di questa domenica 20 maggio è stato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, esponente di Articolo Uno, a prendere la parola con un lungo post su Facebook (riportato per intero qui sotto), indicando una strada ben diversa e anzi polemizzando con la scelta di Fratoianni di tenere in vita il proprio partito.

Nello specifico, dopo una riflessione critica su quello che potrà rappresentare l'imminente Governo M5S-Lega, Enrico Rossi è entrato nel dettaglio del dibattito in corso a sinistra, esplicitando la sua proposta come segue: "Il PD si riunisce e litiga ma nei grandi giornali nazionali le notizie sull’assemblea le trovi solo dopo la sesta o settima pagina. Oggi si apprende anche che Fratoianni non è disposto a sciogliersi per fondare un partito, perché lui ritiene già di averlo il suo partito.

Sabato prossimo ci riuniremo a Roma, noi di LeU per discutere e decidere il da farsi. Se il PD ormai finisce nelle pagine interne, credo che a noi riserveranno, se va bene, un colonnino di poche righe. Non ci vuole molto a capire che così non si va da nessuna parte. Se Renzi vuole guardare a destra per costruire un fronte centrista e europeista che prenda anche i voti di Forza Italia e se Fratoianni vuole conservare la sua purezza in un partitino di testimonianza, io credo che bisogna lasciarli andare, anzi spingerli a fare ciò che desiderano.

Ma noi? Noi di Articolo Uno-MDP, noi della sinistra PD, noi che che aspettiamo a fare, oltre LeU e oltre il PD, un partito della sinistra e del lavoro, ispirato al socialismo e agli ideali della dottrina sociale cristiana, con un programma di grande trasformazione dell’Italia e dell’Europa, che si rivolga ai lavoratori, ai giovani, ai ceti popolari e ai ceti medi?

Più tempo perderemo in chiacchiere, più ci sfiniremo nei nostri riti e più finiremo nei titoli di coda e meno saremo capiti da quel popolo di sinistra che ancora esiste e che si aspetta da noi un atto di orgoglio e di umiltà insieme, e che solo a queste condizioni è pronto a mobilitarsi".

Due linee diverse dentro Liberi e Uguali

Insomma, dentro Liberi e Uguali si profilano due linee piuttosto distinte: da un parte chi come Articolo Uno-MDP vorrebbe subito sciogliersi e far evolvere il cartello di LeU in un vero e proprio partito politico da fondare entro l'anno; dall'altra chi, come Sinistra Italiana e Possibile, pur riconoscendo l'esigenza di proseguire il percorso unitario, non intende invece porre fine subito alla propria esistenza come soggetti autonomi e indica una strada più articolata e diluita nel tempo verso la creazione di un soggetto unitario della sinistra. L'assemblea nazionale del 26 maggio sarà solo la prima occasione dove queste due posizioni si fronteggeranno.