Continua a far discutere il caso di Assia Montanino, la ventiseienne messa da Luigi Di Maio a capo della sua segreteria al Ministero e retribuita con uno stipendio di 72mila euro. Nelle scorse ore, il neo ministro dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali, l'ha difesa a spada tratta e, ora, anche la giovane, originaria di di Pomigliano D'Arco (Napoli), ha risposto su Facebook a chi l'aveva definita "amica del vicepremier, con un curriculum da mistero". La notizia dell'assunzione della Montanino è stata diffusa dal quotidiano Il Giornale che, in un articolo, ha sottolineato come il capo politico del Movimento 5 Stelle abbia iniziato a piazzare "gente fidata" in ruoli strategici del suo ministero.

Il post su Facebook

Dopo le parole del vicepremier Di Maio, anche Assia Montanino ha deciso di dire la sua e, con un post sulla sua pagina Facebook, ha spiegato: "Lavoro al ministero del Lavoro come capo segreteria e, tra poco, ricoprirò lo stesso ruolo anche al Ministero dello Sviluppo economico. Lavorerò, quindi, in due ministeri, ma prenderò un solo stipendio anche se avrei diritto a due stipendi. La mia retribuzione mensile netta è di circa 3.300 euro e va a coprire un impegno che va ben oltre quanto previsto dal contratto in quanto, senza alcun limite di orario si protrae per 7 giorni su 7". Poi, a chi le ha fatto notare che è troppo giovane ed inesperta, la Montanino ha ribattuto: "Avrò responsabilità importanti, e penso che il fatto di avere solo 26 anni sia una cosa positiva visto che si dice sempre largo ai giovani." La giovane, che ha spiegato di aver lavorato sodo per anni, anche perché ha conosciuto momenti molto difficili (il padre, commerciante, è stata vittima degli usurai), ha concluso affermando che le accuse che alcuni hanno mosso nei suoi confronti sono semplicemente "sessismo poco velato", figlie di un "medioevo culturale".

Le critiche e la difesa di Di Maio

Nella giornata di ieri, martedì 18 luglio, ha tenuto banco il caso della giovane dottoressa Assia Montanino, assunta come capo segreteria del ministero del Lavoro e del Mise, in seguito ad una "chiamata diretta" di Luigi Di Maio. La polemica si è scatenata principalmente per due motivi: la ragazza, appena ventiseienne, non avrebbe ancora acquisito la giusta esperienza per ricoprire un ruolo tanto delicato e lo stipendio concordato (di 72.000 euro) è considerato decisamente troppo elevato in considerazione alle competenze acquisite Il ministro Di Maio ha subito replicato che quanto affermato nell'articolo del quotidiano Il Giornale, altro non è che la solita informazione spazzatura.

Poi ha aggiunto: "Ho conosciuto la dottoressa Montanino 5 anni fa, quando ancora era una studentessa universitaria; le ho dato la possibilità di fare tirocinio con me e posso assicurarvi che non ho mai conosciuto una persona più onesta e leale".