Pd: un partito che ha segnato una fetta di storia della Repubblica Italiana, ma che sembra aver fatto perdere le tracce di sé. L'ex prima forza politica italiana è uscita con le ossa rotte dalle ultime politiche. Frammentato come non mai, reduce da anni in cui l'egemonia di Renzi non è stata vista di buon grado da correnti intestine, oggi prova a raccogliere i cocci e a provare a trovare una nuova inerzia che possa ridare alla sinistra moderata italiana un nuovo impulso. Non sembra, però, coltivare speranze l'ex Ministro Carlo Calenda che, ospite della trasmissione Circo Massimo di Radio Capital, non usa i giri di parole per lanciare vere e proprie stilettate nei confronti dei maggiori esponenti del Partito Democratico.

Nel Pd per Calenda si pensa alla torta

Non ci sarà nessuna cena. Quella che era stata prospettata come possibile luogo di incontro tra i leader carismatici del Pd e che avrebbe potuto, in un certo senso, rappresentare un nuovo inizio e un'occasione per riappropriarsi di un obiettivo e di una corrente di pensiero comune. "Quello che importa a loro è il Congresso" tuona Calenda e aggiunge che, a questo punto, l'unico soggetto idoneo a incarnare la giusta figura come segretario sarebbe quella del presidente dell'associazione di psichiatria. Un'esternazione dura che mette con le spalle al muro, almeno nel pensiero di Calenda, quanti non penserebbero al bene del partito. I toni si fanno addirittura apocalittici quando il messaggio perde le mezze misure: "Il Pd merita l'estinzione".

A ciò aggiunge anche una spiegazione politica, evidenziando che alle prossime europee il Pd dovrebbe lasciare spazio ad un fronte repubblicano e progressista che spazzi via un partito in cui ci sono dirigenti che badano unicamente ad una torta da spartirsi, ma che si fa sempre più piccola".

Calenda attacca principalmente Renzi

Calenda sottolinea come abbia un dialogo costante con Gentiloni e Minnistri, ma anche come nel Pd esista un'entità che va per conto suo. Il riferimento è a Matteo Renzi che, secondo Calenda, aveva davvero voglia di cambiare l'Italia. L'ex ministro vede attualmente nel Partito Democratico un movimento che vuole andare verso la resa dei conti tra renziani ed anti-renziani. Tutto potrebbe risolversi in un congresso che secondo Calenda, comunque vada, sarà arrivato troppo tardi e dopo troppo tempo passato a fare opposizione in "ordine sparso.