Dopo le polemiche scoppiate nelle scorse settimane tra il Vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini e il Presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Francesco Minisci sul disegno di legge sulla legittima difesa proposto dalla Lega sul tema interviene anche il ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, ex legale di personaggi illustri della Prima e Seconda Repubblica come Giulio Andreotti ed eletta al Senato proprio con la Lega. Il ministro, durante la trasmissione televisiva "Agorà" si è dichiarata favorevole a coloro che, in seguito ad un'intrusione nel proprio domicilio, difendono se stessi è i propri cari anche con l'uso delle armi.

Le dichiarazioni del ministro Bongiorno

Entrando maggiormente nel dettaglio di quanto dichiarato dal ministro della Pubblica Amministrazione, lei ha precisato che, da un punto di vista prettamente giuridico, chi si introduce nell'altrui abitazione con il preciso scopo di rubare ed uccidere inevitabilmente ne accetta tutte le conseguenze. Il ministro ha ulteriormente chiarito il suo pensiero con un esempio ovvio ma calzante. Se una persona che vive da sola, secondo il ministro, dovesse sentire dei passi in casa nel cuore della notte non si metterebbe certo ad eseguire delle indagini sulle reali intenzioni dell'intruso. E alla diretta domanda dell'intervistatore se secondo il suo parere fosse giusto sparare, il ministro Bongiorno ha risposto inequivocabilmente: "Secondo me, sì".

Le polemiche sul disegno di legge della Lega

Come accennato sopra il disegno di legge della Lega, già depositato al Senato, è fortemente avversato dai magistrati. Il Presidente Minisci qualche giorno fa avrebbe dichiarato che si tratta di una proposta di legge di cui non ci sarebbe assolutamente bisogno e che, se approvata, favorirebbe esclusivamente una maggiore diffusione delle armi nel nostro Paese.

Per di più, secondo i magistrati, un'altra conseguenza aberrante potrebbe essere quella di dare giustificazione legale a tutta una serie di reati gravissimi come l'omicidio. Ovviamente Matteo Salvini aveva risposto che non si trattava di un'invasione di campo ma di una battaglia per la sicurezza dei cittadini e che lui era determinato a proseguire per la sua strada.

Nei giorni precedenti, anche un altro autorevole esponente del Carroccio, Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, in un'intervista al quotidiano romano "Il Messaggero", aveva precisato che quella sulla legittima difesa è una battaglia della Lega da sempre. Si vuole raggiungere un risultato importante in modo veloce e spedito dialogando, principalmente anche se non esclusivamente, con i partner di Governo e, quindi, fondamentalmente con l'M5S. L'obiettivo, aveva chiarito il capogruppo Romeo, era quello di introdurre nell'ordinamento giuridico italiano il principio di presunzione di legittima difesa. Questo cambiamento avrebbe scatenato la polemica con i magistrati. Ma dalle dichiarazioni del ministro Bongiorno si nota come tutto il partito della Lega sia compatto nel perseguire questo obiettivo.