Matteo Renzi non ama il governo Conte: non potrebbe essere altrimenti, considerato che seppur al timone c'è un docente universitario "di garanzia", a muovere le fila per realizzare il programma condiviso da Lega e Movimento Cinque Stelle, due avversari politici di un Pd che arranca, pare che ci siano i leader dei due partiti. L'ex Presidente del Consiglio ed ex segretario del Pd nelle ultime ore ha sferrato un attacco piuttosto deciso nei confronti dell'esecutivo, l'ennesimo, ma con la differenza che questo si focalizza su aspetti legati a sfere extra-politiche.
A far scattare la critica di Renzi è stata la partecipazione del premier Conte a "Porta a Porta" in una puntata dedicata a Padre Pio in cui il primo ministro, tra l'altro pugliese, ha espresso a chiare lettere la propria devozione nei confronti del santo di Pietralcina.
Renzi cita anche gli episodi passati
Il Presidente del Consiglio, ospite di Bruno Vespa, non ha avuto particolari problemi nel mostrare al conduttore una medaglietta con l'immagine di Padre Pio che porta sempre con sé. Non è la prima volta che un esponente dell'attuale governo si trova a esporre senza troppi problemi la propria fede o comunque a palesarne l'esistenza nella propria vita: era stato ad esempio Matteo Salvini a a "sfoderare il rosario" e a baciare il Vangelo in campagna elettorale, stesso gesto fatto da Luigi Di Maio che, da buon napoletano, si era fatto immortalare mentre baciava la teca di San Gennaro.
Gesti che, probabilmente, nell'opinione di Renzi potrebbero rappresentare sistemi per ampliare il proprio consenso, o almeno è questo quello che sembra trasparire dalle sue parole: "Considero la fede un dono prezioso, il pilastro dell’esistenza. Proprio per questo non riuscirò mai a strumentalizzare una dimensione così importante della mia vita".
Renzi spiega cosa va fatto a "Porta a Porta"
Renzi, all'interno della sua consueta enews, prova a spiegare quello che, per lui, sarebbe il giusto modus operandi di un esponente del governo che partecipa a Porta a Porta: "Penso che da Vespa si debba spiegare quanto sarà il deficit, in campagna elettorale si debbano raccontare i programmi". L'ex Presidente del Consiglio ritiene che esista una dimensione personale che deve restare fuori dalla propaganda e dalla campagna elettorale.
Renzi sottolinea, inoltre, che rispetto a quest'idea non ha alcuna intenzione di cambiare opinione, anche se questo dovesse servire per prendere anche un voto in più. Si attende, eventualmente, la replica dei diretti interessati.