Il portavoce del premier Conte, Rocco Casalino, torna a far parlare di sé. Spunta un nuovo audio del 17 agosto, all’indomani del crollo del Ponte Morandi, che suscita l’indignazione del PD.

L'audio incriminato

Secondo la ricostruzione fornita da Il Giornale, Rocco Casalino, sommerso dalle telefonate dei giornalisti che chiedevano informazioni su sulle misure che il governo avrebbe adottato dopo la tragedia di Genova, avrebbe avuto una reazione esasperata. Invitando i giornalisti a smettere di cercarlo con tale insistenza, avrebbe reclamato il proprio diritto a un po’ di serenità “ché già mi è saltato Ferragosto, Santo Stefano, San Rocco, Santo Cristo.

Basta, non mi stressate la vita”. Si tratterebbe di un messaggio audio di 27 secondi inviato ad alcuni giornalisti tramite WhatsApp.

Le reazioni del PD

La notizia non è passata inosservata e dai vertici del Partito Democratico giungono messaggi di indignazione. Il segretario del PD, Maurizio Martina, chiede che Casalino sia sollevato dal suo incarico, sostenendo che ogni minuto che passa senza che Casalino presenti le proprie dimissioni è un’offesa per Genova e i genovesi. È della stessa opinione Renzi che lancia l’hashtag #RoccoVergogna.

Il precedente di pochi giorni fa

Solo pochi giorni fa un altro caso simile aveva coinvolto il portavoce di Palazzo Chigi. In una registrazione audio, presumibilmente realizzata in un luogo pubblico durante una conversazione con quello che sembra essere un giornalista, Casalino minacciava pesanti ripercussioni nei confronti del ministero dell’Economia se non fossero stati stanziati i soldi necessari per il provvedimento relativo al reddito di cittadinanza.

“Non ce ne frega niente, sarà una cosa ai coltelli” si può udire nell’audio, “Se non escono i soldi, il 2019 sarà dedicato a fare fuori i pezzi di m… del Mef”.

Anche allora le reazioni del Partito Democratico non si erano fatte attendere. "Chi lavora nelle istituzioni" scriveva l'ex premier Paolo Gentiloni su Twitter "ha l'obbligo di servirle con disciplina e onore", giudicando Casalino ormai incompatibile con il proprio incarico.

In quell'occasione, anche Forza Italia aveva fatto sentire la propria voce contro il pesante attacco ai funzionari dello stato. Il senatore Francesco Giro aveva chiesto l'allontanamento di Casalino dal governo; più aspro il commento di Giorgio Mulè che aveva definito i Cinque Stelle bugiardi, ipocriti e pericolosi: "incitano all’odio, stilano liste di proscrizione basate sulla menzogna".