È caos per il Movimento 5 Stelle in Sardegna. L’attuale primo partito nazionale, che alle scorse elezioni politiche fece un clamoroso en plein nell’isola dei quattro mori, perde il proprio candidato governatore in vista delle elezioni regionali del febbraio 2019. Una decisione presa dallo stesso candidato, l’ex sindaco di Assemini (città Metropolitana di Cagliari) Mario Puddu, dopo la notizia della sua condanna ad un anno di reclusione per abuso d’ufficio.

Favorito demansionamento dipendente

I fatti risalgono al 2015. Mario Puddu, dopo aver fatto espellere dal Movimento 3 consigliere comunali, venne accusato da queste di aver dato vita a una pianta organica comunale che demansionasse una dipendente - costituitasi parte civile - a favore di altre due. Una di queste, sarebbe la moglie dell’avvocato Franco Murtas, vicina all’ex sindaco e coordinatore regionale del Movimento, ed anch’esso condannato.

Le dimissioni di Puddu sono arrivate poche ore dopo la sentenza, dalla quale il militante pentastellato è uscito palesemente scosso.

L'ingegniere era stato eletto nel 2013.

Primo sindaco pentastellato nell’Isola, il suo mandato è scaduto quest anno. A succedergli un’altra esponente del Movimento: Sabrina Licheri. Licheri è stata presidente del consiglio comunale durante il mandato dello stesso Puddu.

Una petizione contro di lui

In realtà l’investitura delle regionarie di quest’estate non era partita sotto i migliori auspici. Puddu infatti, pur avendo stravinto la competizione con 941 voti, più del doppio del secondo classificato, era stato attaccato da un gruppo di attivisti appartenenti al gruppo “Sardegna a 5 Stelle”. Questi avevano chiesto tramite una petizione su Change.org che venisse ritirata la candidatura a Puddu proprio in vista della sentenza pronunciata nella giornata di oggi.

I timori degli attivisti si sono dunque rivelati fondati, ed ora in Sardegna è tutto da rifare per i pentastellati. Lo stesso Di Maio è intervenuto per annunciare l’annullamento e la ripetizione del primarie online del Movimento.

Una storia, quelle delle elezioni regionali sarde, che si rivela ancora una volta travagliata per il partito fondato da Beppe Grillo. Anche 5 anni fa, dissidi interni e incomprensioni, portarono a una spaccatura nel Movimento che finì per non presentarsi alle elezioni regionali, nonostante gli ottimi risultati ottenuti nell’Isola sia a livello comunale, che nelle Politiche del 2013.