Il giorno dopo la gravissima accusa di Luigi Di Maio, secondo il quale il testo del Decreto fiscale sarebbe stato alterato da una non meglio precisata 'manina', dopo la sua approvazione in Consiglio dei Ministri, il clima politico nella maggioranza diventa confuso e si accende un confronto molto animato. Il sottosegretario all'Economia, il leghista Massimo Garavaglia, è categorico riguardo alla presenza nel decreto dello scudo per i capitali all'estero e dell'estensione del tetto di centomila euro ad ogni imposta singola: 'Lo sapevano tutti'. A ruota, il leader della Lega Matteo Salvini respinge al mittente la richiesta dei pentastellati di un nuovo CdM per domani, spiegando che lui sarà impegnato a Cles e Trento: un modo chiaro per far intendere che, a suo parere, non esiste alcun caso legato al testo del Decreto.

Fico, apertamente contrario allo Scudo, accoglie le richieste dell'opposizione

Di fronte alla richiesta delle opposizioni, in particolare di Maria Stella Gelmini (FI) ed Emanuele Fiano (Pd), che Giuseppe Conte riferisca su questa vicenda in parlamento, il presidente della Camera pentastellato Roberto Fico risponde che se ne farà interprete presso il premier. Inoltre precisa che, indipendentemente dall'accertamento delle responsabilità per un'eventuale manomissione del testo, lui è fermamente contrario alla presenza dell'articolo in questione. A chi gli chiede di precisare se la sua contrarietà riguardi lo scudo fiscale risponde poi con un inequivocabile 'certo'.

Salvini si appella a Conte e difende il Decreto

Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, che come già detto rifiuta l'ipotesi di un nuovo Cdm, si appella a sua volta al premier Conte, attribuendogli la responsabilità di sbrogliare questa complicata matassa. Se infatti Salvini rifiuta nettamente l'idea di una crisi di governo, è però molto categorico nel tenere il punto sul testo del Dl fiscale, sul quale dice: 'Cosa fatta capo ha'.

La sua indicazione a Conte, insomma, è quella di difendere strenuamente il decreto così com'è e come, secondo lui, tutti dovevano conoscerlo. Da parte sua Conte, invocato da tutti come possibile risolutore e chiarificatore della situazione, si limita a continuare una difesa della manovra in generale, dichiarando da Bruxelles di aspettarsi critiche dall'Europa, ma di esser pronto a sedersi ad un tavolo per discuterne, perchè comunque la manovra 'è bella'.