La sindaca leghista di Lodi, Sara Casanova, ha modificato i requisiti per poter accedere alla mensa scolastica gratuita. I più penalizzati da questa ratifica sono i genitori e gli alunni stranieri, tanto che i figli degli immigrati trascorrono la pausa pranzo divisi dai bambini italiani. La situazione è stata messa ben in evidenza in un reportage di Piazza Pulita, che è stato notato anche da diversi esponenti politici, pronti a richiedere un'interrogazione parlamentare.

Il video mostrato a Piazza Pulita

Il filmato si apre con una folla di donne che protestano pacificamente contro la decisione del sindaco.

Fino all'anno scorso, per aver diritto ad alcune agevolazioni, alle famiglie bastava presentare una copia dell'ISEE. Da quest'anno, invece, ai genitori stranieri è stato richiesto un documento del loro Paese d'origine che possa attestare che essi non possiedano beni immobiliari nello Stato di provenienza. Recuperare il certificato, però, non sembra essere semplice come forse il sindaco prevedeva.

Una mamma ammette di essere tornata in Tunisia due volte, ma senza successo: non è riuscita ad ottenere alcuna documentazione. Un'altra donna, inizialmente più fortunata, ha recuperato gli incartamenti necessari, ma il Comune di Lodi non li ha ritenuti validi. ''Che diritto è questo? A cosa servono, allora, i Diritti Umani?

'' chiede una madre, annunciando che pur di lasciare il proprio figlio a mangiare insieme ai suoi amici italiani farà ulteriori sacrifici. La giornalista ha intervistato anche un bambino italiano, che è stato richiamato per essersi recato senza permesso nell'aula in cui mangiano gli alunni stranieri. Con un velo di tristezza, ammette che a lui pare molto strana questa improvvisa divisione; mentre un'altra bambina confessa di aver provato un po' di vergogna quando una maestra ha annunciato il cambiamento.

Loredana De Petris: 'Presenterò un'interrogazione'

La senatrice Loredana De Petris ha definito ''ripugnante'' la scelta fatta dall'Amministrazione comunale di Lodi, spiegando che, oltre le mense, i 200 bambini sono stati esclusi anche dal servizio scuolabus, costringendoli a percorrere ogni mattina alcuni chilometri a piedi per raggiungere l'istituto scolastico.

''Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a palesi violazioni dei diritti dei minori targati Lega - scrive la De Petris - era già successo ad Adro''. Secondo l'esponente, però, è altrettanto biasimevole il comportamento di quei genitori italiani ''che considerano normale che il proprio bambino possa mangiare in mensa, mentre l’amico del figlio no''. ''La Scuola dovrebbe essere il luogo per eccellenza dell'inclusione - continua - in cui i bambini possano avere gli stessi diritti senza differenza alcuna. Il Governo ha il dovere di intervenire per impedire, oggi al Comune di Lodi, domani ad altri Comuni, che nelle scuole italiane si determinino fenomeni razzisti e situazioni discriminanti.'' E poco più tardi aggiunge su Twitter: ''Presenterò un’interrogazione al ministro dell’Istruzione''.

Sul caso sono intervenuti anche Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, e Pietro Grasso, leader di Liberi e Uguali. ''In questo Paese qualcuno vuole ricordare l'80º anniversario delle Leggi Razziali inventandosene di simili - afferma Fratoianni - Lo scandalo dell'apartheid fra bambini, promosso dalla sindaca leghista di Lodi, non è solo un insulto alla civiltà e ai diritti umani, è un insulto all'intelligenza e al buonsenso. Non bastano le parole cerchiobottiste del ministro Bussetti, evidentemente imbarazzato per le gesta della sindaca del suo partito. Così come trovo scandaloso il silenzio di tutta la maggioranza di governo su un’operazione squallida e scellerata sulla pelle dei bambini.

Stiano pure tutti in silenzio, dovranno risponderne in Parlamento''. Infine, Pietro Grasso ha commentato: ''Provo rabbia per chi ha isolato quei poveri bambini e so che siete in tanti a provare il mio stesso sentimento. Non è il primo episodio e temo che non sarà l’ultimo. Per questo abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce ed opporci alle ingiustizie che incontriamo ogni giorno. Prima gli esseri umani''.