Con una circolare di 21 pagine, il Viminale ha disposto il trasferimento dei migranti di Riace: l'intera operazione dovrebbe completarsi entro un mese. Con questa decisione, dunque, il Ministero dell'Interno lascia chiaramente intendere di voler smantellare il modello di integrazione e accoglienza introdotto dal sindaco Domenico Lucano, attualmente agli arresti domiciliari con le accuse di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio raccolta dei rifiuti urbani.

Il provvedimento è stato apertamente contestato non solo dal primo cittadino di Riace, ma anche da diversi esponenti del centrosinistra.

Cosa prevede la circolare del Viminale

Il Ministero dell'Interno ha puntato il dito contro il sistema di accoglienza degli immigrati attuato da Mimmo Lucano. Nel dettaglio, il Comune di Riace si sarebbe macchiato di cattiva gestione e scarso controllo. La circolare, inoltre, riporta che si provvederà con il blocco dei fondi per i rifugiati, trasferimento dei migranti accolti e rendicontazione delle spese sostenute. Il Viminale - a supporto della sua decisione - menziona due ispezioni condotte nel 2016 e 2017 da parte della Procura di Reggio Calabria e del servizio centrale, durante le quali sarebbero emerse delle anomalie legate all'utilizzo del pocket money, e ad una scarsa adeguatezza di strutture ed edifici atti ad accogliere i rifugiati.

"Chi sbaglia paga - ha commentato Matteo Salvini - Non si possono tollerare irregolarità nell'uso dei fondi pubblici, nemmeno se vi è la scusa di spenderli per gli immigrati". Mimmo Lucano, invece, ha duramente replicato alla disposizione ministeriale, affermando: "Vogliono soltanto distruggerci. Nei nostri confronti è ormai in atto un vero e proprio tiro incrociato".

Inoltre, dopo aver annunciato che i legali della città calabrese stanno già preparando il ricorso al Tar contro la circolare, ha anche aggiunto che le due relazioni stilate dalla Prefettura di Reggio Calabria sarebbero in netta contraddizione tra di loro, poiché una avrebbe fornito un giudizio positivo, e l'altra negativo.

Il governatore della Regione Calabria, Mario Oliverio (Partito Democratico) ha preso le difese del sindaco di Riace, definendo "assurda e ingiustificata" la circolare.

Inoltre ha chiesto ufficialmente a Matteo Salvini di fare un passo indietro, auspicando che dietro questo provvedimento non ci sia la volontà di cancellare il modello Riace. Il giurista Gianfranco Schiavone, invece, sottolineando che non è possibile organizzare il trasferimento di tutti i migranti in pochi mesi, ha sottolineato che "le persone non sono pacchi postali" e che il "percorso d'integrazione e formazione" dei migranti dev'essere portato a termine regolarmente.

Il dibattito ha coinvolto anche altri partiti

Molto dura la reazione dei Verdi, i quali hanno affermato che il documento redatto dal Viminale "ricorda episodi dei regimi totalitari che non avremmo mai più voluto vivere", aggiungendo che è giunto il momento di ribellarsi all'atteggiamento arrogante e sfacciato dell'attuale maggioranza.

Il Partito Democratico ha manifestato la propria posizione con le parole dell'eurodeputato Andrea Cozzolino e dell'ex Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda: il primo ha fatto appello al Presidente della Camera, Roberto Fico, affinché venga bloccata la circolare, mentre il secondo, intervenendo su Twitter, ha punzecchiato Salvini scrivendo che "uno che ha appena rateizzato in sei secoli 49 milioni di euro di fondi pubblici sottratti dal suo partito, viene a fare la morale su questo argomento".

Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, su Facebook ha scritto: "Dietro alla decisione del Ministero dell'Interno c'è solo vigliaccheria, voglia di rivalsa e meschinità". Potere al popolo ha ribadito che continuerà ad essere al fianco di Lucano, accusando il Viminale di voler chiudere il modello Riace perché "manda in corto circuito la logica della guerra tra poveri. Perché dimostra che dalle crisi e dalle difficoltà non si esce con il mors tua vita mea".