Prima gli attacchi alla manovra finanziaria arrivati da ogni dove, poi la rivolta dei no Tap dopo l'assenso del Governo alla realizzazione del gasdotto: Luigi Di Maio deve essersi sentito in grave difficoltà, per cui ha rispolverato una tattica consueta in queste occasioni: quella di attaccare a sua volta tutti e tutto, mandando segnali molto precisi anche all'interno dello stesso Movimento 5 Stelle. L'offensiva del vicepremier e leader pentastellato arriva con messaggi molto duri su Facebook e sul Blog delle Stelle. Il primo avvertimento è proprio per i militanti del M5S, a cui chiede una compattezza simile a quella della testuggine romana, formazione militare che, non a caso, era usata soprattutto in caso di assedio.

Di Maio avverte i suoi dei rischi per il Paese

Non è difficile cogliere in questo invito alla massima compattezza un richiamo ai parlamentari pentastellati mostratisi critici verso l'assenso governativo alla realizzazione del gasdotto Tap: Di Maio ricorda che il M5S non sta facendo nulla di diverso da quanto indicato nei 20 punti presentati in campagna elettorale ed aggiunge che non si può mettere in discussione "per un singolo problema" il bene collettivo dei cittadini. Dall'unità all'interno del Movimento, scrive il vicepremier, dipende non solo il futuro del Governo, ma in generale quello del Paese.

Di Maio si sente attaccato da ogni parte

Dopo questo invito all'unità e compattezza interna, Luigi Di Maio ribadisce l'opinione, già più volte espressa, che la manovra finanziaria venga attaccata da ogni dove soltanto per ragioni politiche.

Sarebbe colpa dei media e di non meglio specificati "uomini di partito", a livello sia italiano che europeo, oltre che dei "soliti" burocrati e tecnocrati, se il giudizio intorno alla manovra appare così negativo. L'Italia, ribadisce invece il leader del M5S, ha fondamenta solidissime e con questa manovra si potrà finalmente dimostrare che è possibile portare avanti una Politica fatta non di tagli ma di investimenti.

Interessante anche la tesi di Luigi Di Maio sulle modalità seguite dagli avversari politici per attaccare il M5S: mostrare l'incongruenza tra le promesse elettorali e la politica portata avanti dal Movimento al governo. Naturalmente, il vicepremier si mostra tranquillo su questo punto, ricordando come, in quattro mesi, si sia portato a casa metà di quanto promesso agli elettori. Tuttavia forse così sereno potrebbe anche non esserlo davvero.