Tra Luigi Di Maio e Mario Draghi anche il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio (così come il resto dei media mainstream) si schiera senza ombra di dubbio dalla parte del governatore della Banca Centrale Europea. Il numero uno della Bce nei giorni scorsi aveva parlato dell’Italia come di un “rischio” per la stabilità economica e politica dell’Unione europea. A stretto giro di posta era arrivata la durissima replica del leader M5S e vicepremier del governo Conte che aveva accusato l’eminente banchiere, nostro connazionale, di “avvelenare i pozzi” del dibattito sulla manovra economica.

A sostegno della tesi di Draghi si era ovviamente schierato subito la quasi totalità del circo mediatico, ma nessuno poteva aspettarsi che anche Travaglio, il cui giornale è notoriamente vicino alle posizioni pentastellate, potesse arrivare ad accusare Di Maio di stare denotando una “buona dose di infantilismo e inadeguatezza”.

La polemica tra Draghi e Di Maio

Il caso Draghi-Di Maio è scoppiato giovedì 25 ottobre scorso, quando il presidente della Bce, Mario Draghi, da quel di Francoforte (capitale economica della Ue), ha fatto sapere che l’Italia, con i suoi conti in disordine e il rischio di sforare le regole di Maastricht, rappresenta un rischio e una incertezza per la stabilità economica dell’Eurozona non inferiore alla Brexit.

Certo, il super banchiere si è detto comunque fiducioso che il nostro Paese riuscirà a trovare un accordo con i vertici di Bruxelles. Ma la bordata anti italiana sparata dall’italiano Draghi ha mandato su tutte le furie Luigi Di Maio. Il giorno successivo, infatti, ospite della trasmissione Nemo, condotta da Enrico Lucci su Rai 2, il leader M5S ha replicato duramente al governatore della Bce dicendosi meravigliato “che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente” affermando inoltre che la situazione di “tensione in Italia è un problema”.

L’opinione di Travaglio: Di Maio ha attaccato il ‘nemico sbagliato’

Una replica, quella di Di Maio a Draghi, a cui si sono opposti come scudi umani la quasi totalità dei giornalisti ‘famosi’ ai quali oggi si è aggiunto, a sorpresa, anche Marco Travaglio. Secondo il direttore del Fatto Quotidiano il leader M5S in questa occasione ha dimostrato di avere una “buona dose di infantilismo e di inadeguatezza” non degna di un politico del suo livello perché, spiega, quelle di Draghi sono “analisi argomentate” e lui non è un “euroburocrate in campagna elettorale” come Moscovici o Juncker, e nemmeno un “nemico dell’Italia”.

Al contrario, invece di attaccare la tanto discussa manovra economica del governo Conte, si è detto più volte convinto che un accordo verrà trovato tra Roma e Bruxelles. Insomma, secondo Travaglio, Mario Draghi, lungi dal voler disarcionare l’esecutivo gialloverde, gli avrebbe fornito un comodo “assist”. Ma Di Maio, molto ingenuamente, “continua a respingere la sua mano” equiparandolo per giunta ai “rottweiler di Bruxelles”.