Il ministero dell’Interno ha stanziato la somma di circa 12 milioni di euro destinati a favorire il rimpatrio nei loro Paesi di origine di circa 2700 migranti irregolari, provenienti per la maggior parte da Bangladesh, Pakistan, Nigeria e Costa D’Avorio. Ad annunciarlo è lo stesso titolare del Viminale, Matteo Salvini, attraverso un post su Facebook in cui viene condiviso un articolo pubblicato dal quotidiano Il Giornale. Il leader della Lega canta vittoria per aver azzerato, almeno per il momento, gli sbarchi sulle nostre coste. E ora punta dritto a favorire le procedure sia per i rimpatri volontari, sia per l’espulsione di immigrati clandestini.

Il Viminale vuole rimpatriare almeno 2700 migranti irregolari

Dunque, come appena accennato, il piano di Salvini per rimpatriare quasi 3000 immigrati irregolari, provenienti da paesi africani e asiatici, consta dello stanziamento da parte del suo ministero di 12 milioni per favorire il ritorno a casa volontario di 2700 tra pakistani, bengalesi e persone provenienti dall’Africa Nera. Come riporta Il Giornale, circa la metà di queste spese verranno “coperte” dall’Unione europea. Si tratta del secondo provvedimento targato Salvini sul tema sicurezza-immigrazione insieme, appunto, al Decreto Sicurezza in dirittura di arrivo in Senato. Bisogna aggiungere che la somma appena stanziata confluirà nel Fondo asilo, migrazione e integrazione (Fami), messo a disposizione attraverso bandi di gara dal Viminale, allo scopo di favorire il rimpatrio volontario assistito di cittadini extracomunitari, sia regolari che irregolari.

Il progetto prevede anche l’avvio di un processo di reinserimento nel mondo nel lavoro nei diversi Paesi di origine dei migranti. Il progetto riguardante i 2700 irregolari di cui sopra, invece, secondo quanto dichiarato dai tecnici del ministero dell’Interno, prenderà il via nel febbraio 2019 per concludersi entro la fine del 2021.

Matteo Salvini esulta: ‘Volere è potere’

Il super attivismo del suo ministero sul tema immigrazione spinge Matteo Salvini a vantarsi pubblicamente su Facebook, neanche troppo a torto, di aver “praticamente azzerato gli sbarchi” di clandestini sulle coste italiane. Il suo impegno ora, dunque, è tutto rivolto verso la questione dei rimpatri.

Sia, come detto, quelli volontari (di regolari o irregolari che siano, ritenuto un metodo “più rapido e meno costoso”), sia soprattutto per quanto riguarda quelli “obbligati”, che potranno avvenire però solo in presenza di accordi bilaterali stretti con i diversi Paesi di origine dei migranti. Salvini, naturalmente, scarica tutta la colpa di questa situazione sul “malgoverno del Pd” degli ultimi anni, ma si dice fiducioso di poter invertire la rotta (non solo dei barconi).