Andrea Piras, 27 anni, di Quartucciu nella provincia di Cagliari, è il coordinatore regionale della Lega giovani in Sardegna. Diplomato all'Istituto Tecnico per Attività Sociali come dirigente di comunità, ha lavorato come impiegato amministrativo presso una cooperativa sociale di tipo b. Ha iniziato a fare Politica dall'età di 15 anni. Di questa sua passione ne parliamo approfonditamente nell'intervista riportata qui di seguito.

L'intervista

Nessuno, fino a pochi mesi fa, avrebbe mai pensato ad un'alleanza Lega-Movimento 5 Stelle. Oggi è una realtà consolidata.

Come giudichi quest'alleanza?

C'era l'esigenza di dare un governo politico al popolo italiano, cercando di evitare l'ennesimo governo tecnico. Anche se ci collochiamo nel centrodestra e amministriamo da tanti anni le Regioni insieme al centrodestra, la linea comune è sempre quella. Però rispettiamo questo contratto ed è un'alleanza che sta facendo bene al Paese. La maggioranza degli italiani ha fiducia in questo governo.

Cosa significa essere coordinatore regionale di un partito importante come la Lega giovani?

Sicuramente è un onore, ma anche una grande responsabilità. Cerchiamo di essere un punto di riferimento per quei tanti giovani sardi che ormai hanno perso le speranze e che ogni anno continuano a migrare all'estero, in cerca di un futuro migliore.

La nostra speranza, senza aspettarsi miracoli, è quella di creare delle misure concrete con delle idee e proposte affinché partire dalla Sardegna non sia una necessità ma una scelta.

Quanti militanti avete nell'isola?

Abbiamo tantissimi gruppi consolidati un po' in tutta l'isola. Ad oggi vantiamo il gruppo più forte del centro-sud Italia come numero di militanti giovani.

Dispute e consensi

Uno dei cavalli di battaglia della sinistra è la lotta all'antifascismo. Di recente anche in Sardegna vi sono state manifestazioni che accusavano il vostro partito di un ritorno al ventennio. Cosa rispondi?

Fascismo e comunismo sono morti nei libri di storia. Ora si tratta di fare scelte di buonsenso e dare risposte ai cittadini italiani perché ci sono alcune battaglie che non sono né di destra, né di sinistra, ma appunto di buonsenso per il bene del popolo italiano.

Avendo abbandonato la fase secessionista, oggi la Lega raccoglie ampi consensi al sud, come nelle Isole. Come vanno le cose in Sardegna?

In Sardegna vanno benissimo considerando che nei primi tempi la Lega, quando si era presentata la prima volta in Sardegna raccolse alle ultime elezioni europee, se non sbaglio, lo 0,3%. Invece, nelle ultime politiche, grazie al lavoro dei militanti sul territorio sardo, siamo riusciti ad ottenere un risultato storico con quasi il 12% eleggendo un deputato e un senatore, rispettivamente Guido De Martini e Cristian Solinas.

Sono numerose le notizie di sbarchi nell'isola, spesso taciute dalla stampa nazionale. Ma l'immigrazione, in Sardegna, è veramente un problema?

Non è l'unico problema, le priorità sono anche altre. Ad esempio la sanità che spesso, con i continui tagli, fa mancare ai cittadini i servizi essenziali soprattutto nei centri periferici. Un'altra priorità è quella di una maggiore autonomia, non solo sulla carta. I trasporti interni, la viabilità, la mancanza di infrastrutture e una vera continuità territoriale che oggi manca. Ma anche la lotta alla disoccupazione giovanile che in Sardegna ha raggiunto il triste primato del 56%. Come non mancherà il sostegno nell'agricoltura e pastorizia.

I giovani, assenti dalla scena politica

Mancano pochi mesi alle elezioni regionali, ma i grandi assenti sul piano politico sembrano essere proprio i giovani.

Cosa farà la Lega?

La Lega crede molto nei giovani e lo dice il fatto che ce ne sono tanti nelle istituzioni, a partire dai 17 parlamentari eletti tra gli under 30. Così come i tanti consiglieri regionali, tanti sindaci e assessori. Quindi è un partito che crede fortemente nei giovani e li vuol mettere al centro delle istituzioni per risolvere al meglio le loro problematiche.

Sempre a proposito di regionali, a tuo parere potrebbe essere proprio la Lega a guidare il centrodestra? E con quali risultati?

Il nostro commissario regionale, Eugenio Zoffili, sta coordinando il tavolo del centrodestra e per noi è un motivo di grande orgoglio e responsabilità. Vogliamo vincere queste regionali e dare un futuro migliore a quest'isola, senza miracoli come affermavo poc'anzi ma con l'impegno costante nel territorio.

Di recente, il coordinatore per il nord-ovest, Ignazio Manca, ha rilanciato l'idea di una Sardegna a due province. Qual è la tua posizione?

Sicuramente per una tematica così importante sarebbe giusto dare voce ai cittadini sardi. Ovviamente se il parere fosse favorevole, questa sarebbe una buonissima proposta. Lo si potrebbe fare attraverso un referendum, o comunque ascoltando i cittadini come già sta facendo la Lega.