Pace fiscale, è giallo sul via libera dell'esecutivo. Luigi Di Maio solleva il caso: "Al Colle è arrivato un testo manipolato", tuona il vicepremier che annuncia l'intenzione di denunciare il tutto alla Procura. Il leader pentastellato ha reso nota la querelle nel corso della registrazione di Porta a Porta. Solo che sulla questione è intervenuto anche l'ufficio stampa della Presidenza della Repubblica. "Non è ancora pervenuto il testo del decreto legge in materia fiscale". La questione finisce inoltre nel mirino delle opposizioni, durissimo il commento di Matteo Renzi nei confronti dell'avversario politico.

La parte contestata dal leader del M5S

Di Maio contesta in particolare l'articolo 9 dove evidenzia una parte che definisce "non concordata in Consiglio dei ministri". Nello specifico il vicepremier definisce la misura "uno scudo fiscale per i capitali all'estero e la non punibilità per chi evade". Inaccettabile per il vicepremier che parla di "manina", in soldoni qualcuno che avrebbe manomesso il testo. "Non voteremo mai il testo in parlamento se arriva in questo modo, è un aiuto per i capitali mafiosi", sottolinea Luigi Di Maio che annuncia pertanto apposita denuncia in Procura. "Al Quirinale non può andare un testo manipolato", aggiunge ancora il leader del M5S che approfitta per lanciare una frecciata a Matteo Renzi.

"Si tratta di un condono fiscale come quello che faceva Renzi, noi non possiamo votarlo". Le polemiche erano già divampate nelle scorse ore: la bozza del decreto, l'ultima circolata, ha tutto l'aspetto di una maxi sanatoria fiscale con un vero colpo di spugna relativo a reati tributari, riciclaggio ed autoriciclaggio. Si tratta dell'articolo citato da Di Maio dedicato alla 'dichiarazione integrativa speciale'.

Veleni e sospetti

Ma chi può avere manipolato il testo? "Non dubito della Lega, ci siamo stretti la mano", sottolinea Di Maio. Dunque viene esclusa la matrice Politica. "Mi fido delle persone che stanno al governo, ma stanno avvenendo cose strane e diversi giochini e, dunque, dopo la denuncia in Procura forse capiremo delle cose".

Bruno Vespa nello specifico è molto diretto, quando chiede a Di Maio se per caso sospetta di Giorgetti. "Non mi permetto, ma questo governo ha tanti nemici e ciò che è accaduto non mi sorprende. Ci hanno già provato con il decreto dignità".

La nota del Quirinale: 'Non abbiamo ricevuto il testo'

Il testo però non è mai arrivato al Quirinale. Come già anticipato, l'ufficio stampa del Colle ha reso noto di non averlo ricevuto nonostante nelle scorse ore era circolata voce dell'invio. "Il testo del decreto legge in materia fiscale per la firma del Capo dello Stato non risulta pervenuto". Di Maio ha tirato un sospiro di sollievo, pur premettendo che "ai miei uffici è stato riferito che il testo era stato mandato al Colle.

Meglio così - aggiunge - perché basterà togliere quella parte dal testo e non ci sarà bisogno di riunire il Consiglio dei ministri".

Renzi: 'Ma Di Maio capisce ciò che firma o vota? Credo di no'

Quanto accaduto espone il governo Conte al fuoco incrociato delle opposizioni. "Di Maio è un uomo disperato - ha detto Matteo Renzi - perché prima ha votato il testo del decreto legge e poi dice che è stato manipolato e si rimangia tutto. Credo si sia accorto in ritardo di aver dato il via libera ad un condono". L'ex premier risponde anche alle accuse dello stesso vicepremier sul presunto scudo fiscale adottato dal suo governo. "Tutto falso, non abbiamo mai fatto condoni o scudi fiscali, ma oggi non è questo il problema.

Io credo che anche uno studente di giurisprudenza al primo anno potrebbe far comprendere quanto sia imbarazzante la mediocrità di Di Maio. Ma sa leggere? Capisce ciò che firma o vota. Purtroppo mi sa di no". Su twitter rincara la dose anche Mariastella Gelmini che definisce i Cinque Stelle "ridicoli". Per l'esponente di Forza Italia, "Di Maio ed il suo partito sono vittime di un perenne complotto".