Nel corso dei lavori per la stesura della manovra economica, i due alleati di governo, Lega e Movimento 5 Stelle, hanno cercato di raggiungere un compromesso che comprendesse i capisaldi politico-elettorali di entrambi i partiti. Tuttavia, trattandosi di due realtà politiche agli antipodi, anche il rispettivo elettorato è profondamente diverso e, per questo motivo, dopo l'approvazione della cosiddetta "pace fiscale", molti sostenitori dei pentastellati hanno manifestato il proprio scontento, sentendosi "traditi" da quanto affermato in questi anni da Luigi Di Maio e colleghi.
A proposito di "tradimento", in queste ore è arrivato anche un duro sfogo del Governatore della Puglia, Michele Emiliano, il quale ha evidenziato come M5S abbia disatteso le promesse in merito alla chiusura dell'Ilva e allo stop ai lavori del gasdotto Tap.
La pace fiscale non piace agli elettori di M5S
Chi ha votato per i "Cinque Stelle" alle ultime elezioni politiche, sembra non aver gradito l'inserimento nella manovra economica della pace fiscale. Il provvedimento, infatti, è stato valutato da diversi cittadini come "un vero e proprio condono, alla faccia di chi ha sempre pagato le tasse". Inoltre viene contestato ai grillini di aver avallato una misura che non rientra nel principio di onestà da sempre sbandierato dal partito di Beppe Grillo.
"Onesti lo si deve essere anche nei fatti, non solo a parole e negli annunci elettorali", ha scritto sui social network un elettore, avanzando una critica inequivocabile. "Dovevamo fare la guerra, è stata una resa completa", ha aggiunto un altro, deluso nell'aver appreso come M5S abbia, di fatto, ceduto su un punto tanto caro al centrodestra.
D'altra parte, fino a pochi mesi fa, Luigi Di Maio affermava con forza che il suo partito non avrebbe mai ammesso un condono, una posizione che ora risulta meno intransigente e più aperta ai compromessi. Meno concilianti, invece, sono i toni espressi dagli elettori dei pentastellati: "Questa misura è ingiusta e irrispettosa nei confronti di chi ha sempre pagato tutto, facendo dei sacrifici enormi", è stato rimarcato con forza, fino ad arrivare ad uno dei commenti più duri, espresso da un cittadino che si è rivolto direttamente al Movimento 5 Stelle: "Non è quello per cui vi ho votato, ma è il motivo che mi spingerà a non votarvi più".
Emiliano: "Il M5S non sta facendo ciò che ha promesso"
La manovra non è l'unico motivo di attacco nei confronti dei grillini. Tra coloro che hanno criticato pesantemente i pentastellati, infatti, c'è anche Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, il quale ha affermato: "Non hanno il coraggio di fare quello che avevano promesso. La loro ritirata sull'Ilva è stata indegna".
Il politico barese ha anche menzionato alcuni comizi tenuti in passato da Alessandro Di Battista e Barbara Lezzi (attuale ministro per il Sud), etichettando le loro affermazioni come "balle da campagna elettorale". Siccome in Puglia i "Cinque Stelle" hanno ottenuto quasi il 50% dei consensi, proprio per questa ragione, secondo Emiliano, non possono disattendere agli impegni presi con gli elettori, perché "rischiano di rompere la fiducia tra i cittadini e le istituzioni".
Proseguendo nelle sue dichiarazioni, il Presidente della Regione Puglia si augura che i pentastellati possano accogliere i suoi suggerimenti che prevedono la decarbonizzazione dell'Ilva e lo spostamento dell'approdo del gasdotto Tap di almeno 30 chilometri più a nord, per tutelare l'ambiente e la spiaggia circostanti e risparmiare sui fondi.
Il Movimento 5 Stelle ha prontamente replicato alle parole dell'ex sindaco di Bari, affermando che "farebbe bene a tacere" e che non accetta lezioni da un esponente del partito che ha appoggiato l'approdo del Tap sul territorio pugliese, non facendo nulla per fermare l'intera operazione. Infine i grillini hanno ribadito con forza il loro impegno, negli ultimi anni, per frenare il progetto, intervenendo sia a livello istituzionale sia in piazza, schierandosi al fianco dei cittadini.