Intervistato da Nello Trocchia per Piazza Pulita, il pentastellato Gregorio De Falco ha espresso le proprie ragioni sul fatto di non essersi allineato (insieme ad altri colleghi pentastellati) alle posizioni del Movimento 5 Stelle sull'approvazione del decreto Genova (e sul condono di Ischia).
Ai microfoni di La7, il dissidente grillino (resosi già protagonista nell'essersi opposto al decreto Sicurezza del Ministro Salvini), ha dichiarato: "La questione è semplicemente questa: perché porre una deroga così evidente ad un principio generale del diritto ma anche soprattutto di buon senso?
Il principio si esprime in una formula latina molto sintetica che è 'tempus regit actum' cioè ogni atto, fatto, deve essere giudicato e valutato in relazione alla legge o alla norma vigente in quel momento. Perché retrodatare al 1985? Che cos'è?".
Per quanto concerne la sempre più probabile espulsione dal Movimento 5 Stelle, Gregorio De Falco non si è sbilanciato più di tanto, infatti ha detto: "Al riguardo non so assolutamente niente ... eppure il mio numero ce l'hanno. Non ho sentito Luigi Di Maio. Ancora non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. Io ritengo che il Movimento 5 Stelle non abbia nessun motivo di non condividere perlomeno il dissenso, di non condividere che esista una dialettica democratica all'interno di un partito".
De Falco: 'Tutto ciò che ho fatto è nel rispetto dei punti fermi del M5S'
E su chi sostiene che voglia passare al Gruppo Misto per intascare lo stipendio pieno o voglia comunque cambiare casacca di partito, a queste voci Gregorio De Falco ha replicato: "Io sono e rimango del e nel Movimento 5 Stelle perché tutto quello che sto facendo, lo sto facendo proprio in relazione ai punti fermi, alle stelle di riferimento che sono la guida del Movimento 5 Stelle.
Non è una questione di soldi".
A proposito delle ultime dichiarazioni del sottosegretario agli affari regionali del Movimento 5 Stelle, Stefano Buffagni, secondo cui "De Falco rimane un genio che si sente troppo genio rispetto al gruppo. Ha votato contro e senza preavviso insieme con PD e FI. Noi dobbiamo tenere in piedi i conti del Paese, non quelli della famiglia De Falco" e "De Falco aveva detto 'torna a bordo!'. Io gli dico: se non ti trovi, torna a casa", il dissidente grillino ha replicato: "Mamma mia. Ok, allora arrivederci. Ma poi io non so chi sia Buffagni e non mi interessa neppure sinceramente".