Index Research ha pubblicato in questa settimana nuovi Sondaggi politici. Stando ai dati illustrati, si registra un incremento per tutte le forze del centrodestra. Gli altri partiti, invece, sono praticamente tutti al ribasso. L’incremento maggiore riguarda la Lega (+0,2%), che sale al 33,1% e allunga sugli inseguitori. Rispetto al risultato delle scorse elezioni politiche, ottiene quasi il doppio. Le recenti intenzioni di voto dei cittadini, premiano anche Forza Italia e Fratelli d’Italia, entrambi in crescita dello 0,1%. Il primo si attesta al 7,1%, mentre il secondo è salito al 3,7%.

Il Movimento 5 Stelle, dopo essere stato superato proprio dal partito di Matteo Salvini, ha cominciato una lenta discesa. Attualmente si trova al 26%, con una perdita pari allo 0,3%. La forbice si è ulteriormente ampliata rispetto a qualche settimana fa. Non sembra essere un buon momento anche per il Partito Democratico. Rispetto alla settimana scorsa ha ceduto lo 0,1%, andando così ad attestarsi al 18,2%. In perdita anche Liberi e Uguali (-0,2%), che scivola al 2,7%, mentre Più Europa rimane stabile al 2,3%. Le altre liste ottengono in totale 6,9% (+0,2%). L’istituto di ricerche ha illustrato anche i valori relativi alla fiducia nei leader politici. In testa c’è ancora Matteo Salvini (52), seguito da Giuseppe Conte (41), che ha superato Luigi Di Maio (40).

Nell’attesa di ricevere ulteriori aggiornamenti sui sondaggi elettorali, torniamo a parlare della questione legata alle primarie Pd.

Italiani poco interessati al dibattito sul Partito Democratico

Demopolis ha effettuato un’indagine sul Partito Democratico, chiedendo agli italiani cosa servirebbe per il rilancio. Il 42% degli intervistati ha riferito che sarebbe opportuno ritrovare sintonia con le attese della gente.

Il 35%, invece, sostiene che la classe dirigente debba subire un radicale rinnovamento. C’è poi un 16% che indica una minore litigiosità interna al partito per il rilancio. Il 7% ha risposto altro.

In vista delle primarie, che dovrebbero svolgersi nel mese di febbraio, gran parte degli italiani non sembra essere interessata al dibattito.

Il 66% degli intervistati non sta seguendo alcunché a riguardo, mentre il 25% lo fa, ma superficialmente. Solamente il 9% si sta interessando particolarmente. Queste percentuali sono decisamente differenti se si prendono in considerazione i soli elettori del PD. Il 40% ha risposto sì, con interesse, mentre il 43% ha detto sì, ma superficialmente. Il 17% non sta seguendo affatto. In merito alle preferenze su chi potrebbe essere il prossimo segretario nazionale, stuzzicano i nomi di Nicola Zingaretti (39-33%) e Marco Minniti (36-30%). Gli altri possibili candidati non vanno oltre il 10%.