Erano mesi che la situazione di degrado e di mancato rispetto delle regole nel campo nomadi di Gallarate (VA), abitato da un centinaio di sinti di nazionalità italiana, erano sotto la lente di ingrandimento dell’amministrazione leghista della cittadina lombarda, guidata dal sindaco Andrea Cassani, Secondo il primo cittadino quel campo situato in via Lazzaretto andava chiuso perché erano presenti diverse strutture abusive e non venivano pagate le bollette di luce e gas. Dopo il via libera dato da Matteo Salvini alcuni giorni fa, ieri, 27 novembre, sono cominciate le operazioni di sgombero.

Alle 24 famiglie sinti sono stati proposti alcuni incentivi economici per sloggiare, ma al momento quasi tutte hanno rifiutato. A difendere i nomadi da uno sgombero considerato “ingiusto” scende in campo l’europarlamentare Pd Cécile Kyenge.

Le dichiarazioni dei sinti contro il sindaco leghista: ‘Cosa pensa, di liberarsi di noi?’

Secondo il conduttore della trasmissione radiofonica di Radio24 La Zanzara, Giuseppe Cruciani, i sinti cacciati dal campo nomadi di Gallarate dovevano al Comune “70 mila euro di arretrati” perché “non pagavano le bollette” di luce e gas. Cruciani decide di mandare in onda le reazioni furiose degli ex abitanti del campo. “Cosa pensa di essersi liberato di noi?”, dice una voce rivolgendosi al sindaco leghista Andrea Cassani.

Ci mette in tende come cani - aggiunge un altro - dove andiamo a dormire sopra i tetti? Si dovrebbe vergognare”. Un’altra persona spiega che “noi siamo qui secolari di Gallarate” e aggiunge una frase che sa quasi di minaccia nei confronti del primo cittadino: “Cosa pensa di liberarsi di noi? Ma io ti vengo a dormire in casa signor sindaco.

Devi curarti adesso perché noi non ce ne andiamo via”.

‘Non siamo come i Casamonica’

Secondo una donna sinti “si deve vergognare questa gente qua, perché sta facendo pubblicità per le Europee, ci paragonano ai Casamonica ma noi siamo un’altra cosa, vogliamo stare qui dove siamo nati, vogliamo dormire qui”. E poi, La Zanzara intervista telefonicamente il signor Alessio Ferrari (nome italianissimo) e la moglie, ex inquilini del campo e ora inferociti perché costretti, a loro dire, a dormire “sotto ai ponti”.

Cécile Kyenge difende i nomadi

Una situazione esplosiva che, al momento, ha visto schierarsi dalla parte dei sinti sgomberati solo Cécile Kyenge, la parlamentare europea Pd, ex ministro dell’Integrazione nel governo Letta. Secondo la Kyenge a Gallarate è stato portato a termine uno “sgombero ingiusto”. Naturalmente il suo dito è puntato contro il sindaco del Carroccio Cassani, colpevole di aver messo in atto uno “sgombero ideologico”.