Il rapper Ghali, al secolo ghali Amdouni, italianissimo di Milano ma di genitori tunisini, rilascia un’intervista al quotidiano Il Messaggero nel corso della quale viene sollecitato a dire la sua su Matteo Salvini e sulla sua ascesa che, al momento, sembra inarrestabile. Ghali, come dichiara lui stesso, registra un “corto circuito” sul tema Salvini, visto che gli elettori della Lega si recano spesso a vedere i suoi concerti, e quelli degli altri artisti del panorama rap e trap, perché devono accompagnare i propri figli adolescenti. Una posizione più morbida e nettamente diversa rispetto a quella resa pubblica solo pochi giorni fa dal suo collega salmo, il quale ha invitato caldamente gli elettori salviniani a strappare le sue magliette e bruciare i suoi cd.

Il fenomeno Matteo Salvini secondo Ghali

Ghali, autore di motivi molto noti al grande pubblico come Cara Italia e Habibi, si è fatto intervistare da Simona Orlando de Il Messaggero al termine del concerto tenuto al Palalottomatica di Roma con il quale si è chiuso il lungo tour dell’artista trap. Per prima cosa ha parlato delle difficoltà dovute affrontare a causa della discriminazione subita per il colore della sua pelle e per le sue origini tunisine. “Mi è pesato meno che ad altri. Sono sempre stato misericordioso verso chi è ignorante di vita - ammette con sincerità anche se non nega il fatto che - sofferenza e frustrazione ci sono state” ma sono poi state “canalizzate nella musica”. L’intervistatrice gli ricorda le parole pronunciate solo pochi giorni fa da Salmo, definito uno dei “tuoi rapper preferiti”, il quale aveva invitato i suoi eventuali fan che avessero deciso di votare Matteo Salvini a strappare le sue magliette e a bruciare i suoi cd.

Sul tema Salvini, Ghali si dimostra invece un pochino più morbido, prendendosi beffa di quegli elettori salviniani costretti ad assistere ai loro concerti perché devono accompagnare i figli a vederli. Insomma, Ghali si diverte all’idea che i tifosi del paladino della legalità leghista siano costretti ad ascoltare testi riguardanti, ad esempio, le canne e l’uso di cannabis.

Lo scontro tra Salmo e Salvini

Al momento Matteo Salvini non ha ancora risposto a Ghali sulla sua pagina Facebook, come invece è solito fare. E, infatti, non era stato così nel caso di Salmo, quando il ministro dell’Interno aveva risposto con un eloquente “mamma mia che tristezza, apri la mente, fratello!” ai suoi insulti. Maurizio Pisciottu, questo il vero nome del rapper sardo, aveva come già detto invitato i suoi fan, elettori salviniani, a strappare le sue magliette e bruciare i suoi cd.

“Prima di tutto i ragazzini devono capire, perché sono malleabili e spesso confusi, vedono Salvini e pensano sia un mito perché è un 'personaggio' - aveva attaccato a testa bassa Salmo - se sono simpatizzanti di quel filone di pensiero ignorante, non devono ascoltare rap, che è prima di tutto black culture, piuttosto ascoltino i dischi degli skinheads”.